sondaggio

SONDAGGIO Palermo, braccio di ferro e nervi tesi: chi ha ragione tra Mirri e Di Piazza?

La coppia Mirri-Di Piazza si trova al centro di un vero e proprio braccio di ferro: in relazione alle polemiche e alle frizioni tra due i comproprietari, chi pensi abbia ragione?

Mediagol92

"[poll id="1253"]

di Massimiliano Radicini

Nubi rosanero.

La stagione sportiva del Palermo si è di fatto conclusa da pochi giorni, quando è arrivata la decisione della Figc, di concerto con la Lega Nazionale Dilettanti, di non far riprendere il campionato di Serie D. La proposta della LND è stata quella di cristallizzare le classifiche maturate nel corso della stagione, quindi promuovendo nella categoria superiore le rispettive capoliste dei nove gironi della quarta divisione. L’ufficialità della promozione dei rosanero arriverà a breve, ma in viale del Fante il binomio Mirri-Di Piazza, se può ancora definirsi tale, è al centro di un vero e proprio braccio di ferro fratricida in ambito societario.

Lo scorso 26 maggio nel corso del CdA, infatti, sono arrivate le dimissione dalla carica di vicepresidente dell’imprenditore italo-americano e l’annuncio di voler mettere in vendita le quote del club che attualmente possiede (40%): “Ho dovuto purtroppo constatare - ha scritto Di Piazza sul suo profilo Facebook subito dopo il CdA della società di viale del Fante - che una serie di comportamenti hanno impedito che io potessi esercitare il mio ruolo in modo pieno e fattivo per fare della squadra del Palermo un brand internazionale non certo inferiore alle maggiori squadre italiane; in questi mesi ho tenuto per me molte amarezze per non danneggiare la squadra, prendendo atto che su tantissime questioni relative al presente e soprattutto al futuro della società (che io immagino debba essere sempre più ambizioso) mi è stato impedito di dare il mio contributo non venendo mai preventivamente consultato e anzi in alcune occasioni apprendendo addirittura dai media l’assunzione di decisioni che sarebbero dovute essere di stretta competenza del Consiglio di amministrazione di cui ero vicepresidente”.

Tra le parti ci sarebbero state diverse incomprensioni, non certo dovute a malintesi, distanza o altro; la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata probabilmente quella legata alla mancata riconferma di Rosario Pergolizzi nel ruolo di allenatore della prima squadra. Di Piazza non contestava la scelta dal punto di vista squisitamente tecnico, più volte avrebbe spinto per sollevare dall'incarico l'ex Ascoli a stagione in corso, piuttosto al noto immobiliarista non sarebbero andate a genio le modalità con le quali è maturato il congedo del tecnico palermitano. Già da qualche tempo, però, al netto delle dichiarazioni ufficiali, tra le parti non correva buon sangue. Troppe le divergenze in materia gestionale, strategica e mediatica, frizioni continue e variegate: dalla paternità della scoperta di Mattia Felici (per Di Piazza intuizione di Paparesta, mentre per Sagramola un ‘regalo’ di Liverani) alla mancata partecipazione della società rosanero alla raccolta fondi promossa dall’italo-americano per aiutare le famiglie più bisognose in questo periodo di pandemia. La volontà di Di Piazza di legittimare il suo ruolo agli occhi di calciatori, addetti ai lavori ed esponenti istituzionali del mondo del calcio, con metodi agli antipodi rispetto al socio. Due anime dello stesso club che si muovevano sostanzialmente su binari paralleli.  

Non sono passati nemmeno dodici mesi dalla costituzione di questo sodalizio e tutto fa pensare ad un divorzio ormai imminente. L’ultimo faccia a faccia tra Mirri (che detiene il 50% del club attraverso la Damir e il 10% a titolo personale) e Di Piazza è avvenuto nel corso del CdA di Hera Hora, società che controlla al 99% la SSD Palermo. Nel corso della riunione, l’ormai ex vicepresidente rosanero ha avanzato la proposta di voler versare immediatamente l’intera quota parte relativa ai 15 milioni di capitale sociale sottoscritto questa estate (sei milioni), con la naturale conseguenza che anche l’altro socio, Mirri, avrebbe dovuto versare per intero la parte mancante: “Con grande sorpresa ho constatato - ha scritto Di Piazza sul proprio profilo social - che gli altri consiglieri Dario e Daniele Mirri, a maggioranza, hanno bocciato la mia proposta di versare immediatamente, entro 72 ore, ognuno per la sua quota, l’intero capitale sociale sottoscritto in Hera Hora per 15.000.000 così da dotare a sua volta la SSD Palermo di tutte le somme necessarie per coprire il budget approvato lo scorso martedì e sostenere ulteriori investimenti finalizzati a fare della squadra del Palermo una squadra sempre più forte e solida, così come merita la sua tifoseria”.

I due comproprietari del club rosanero, che in fase di costituzione avevano versato il 25% dei 15 milioni (3,750 milioni), in sede di CdA hanno deliberato un aumento di 3,250 milioni di euro, per un totale di 7 milioni di euro: “Dopo ampia discussione è stato approvato solo il versamento di circa tre milioni a completamento del capitale sociale dell’SSD Palermo, da versarsi a richiesta dell’Amministratore delegato, contro la mia proposta, bocciata, di versare immediatamente la somma di oltre 11 milioni di euro – prosegue Di Piazza -. Specifico che non condivido la bocciatura della mia proposta, in quanto avrebbe consentito alla società di essere più solida eliminando sul nascere ogni polemica e ancor più i dubbi insinuati, in questi ultimi giorni, sulla capacità economica dei soci".

Una situazione che certamente non giova né alle parti in causa, né al Palermo, in un momento in cui sarebbe più importante gettare le basi in vista della prossima stagione, sicuramente più importante e delicata rispetto a quella appena trascorsa. Da una parte Di Piazza che si sfoga, rivendicando maggior peso specifico sul piano decisionale ed un coinvolgimento fattivo nelle strategie societarie e lanciando accuse precise e circostanziate, dall’altra Mirri che preferisce non rispondere, mantenendo un profilo basso ed evitando di continuare ad alimentare tensioni e polemiche. Diversi i soggetti spettatori interessati della spinosa querelle tra i due, magari pronti a rilevare le quote di pertinenza di uno dei due contendenti per provare a rilanciare con progetti tecnico-societari diversi ed ulteriori investimenti le sorti del club rosanero. La sensazione è che il binomio tra Dario Mirri e Tony Di Piazza finirà inevitabilmente per scindersi, e non è da escludere che possano irrompere nuovi attori, o magari qualche vecchia conoscenza per affiancare chi tra gli attuali azionisti manterrà la propria quota. Magari per provare anche a rilevare per intero il club. Le aspre divergenze in ambito gestionale tra i due comproprietari del nuovo Palermo sembrerebbero aver creato ormai posizioni antitetiche e probabilmente inconciliabili.

Esprimi attraverso il sondaggio la tua preferenza per il futuro prossimo del Palermo. In relazione alle polemiche ed alle frizioni tra due i comproprietari del club rosanero in questi ultimi giorni, chi ha ragione tra Mirri e Di Piazza?

[poll id="1253"]

tutte le notizie di