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Sneijder a 360°: “Non sono diventato come Messi e CR7 per un motivo. Eriksen e Lautaro? Vi dico la mia”. E su Balotelli…

AMSTERDAM, NETHERLANDS - SEPTEMBER 06:  Wesley Sneijder of the Netherlands watches TV with his family on the pitch, during a presentation marking his last ever game for the Netherlands after the International Friendly match between Netherlands and Peru at Johan Cruyff Arena on September 6, 2018 in Amsterdam, Netherlands.  (Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex centrocampista olandese, Wesley Sneijder: "Mi sono goduto la vita, la mia carriera è stata strepitosa”

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"Sarei potuto diventare come Messi o Ronaldo. Semplicemente, non ne avevo voglia".

Parola di Wesley Sneijder. L'ex centrocampista di Real Madrid e Inter, tra le altre, che con gli Orange si è anche il primatista di presenze ufficiali, intervenuto ai microfoni del portale Gianlucadimarzio.com, si è raccontato a 360°: da Mario Balotelli a Christian Eriksen e Lautaro Martinez, passando per i ricordi con la casacca nerazzurra, l'ipotesi di un ritorno in campo e molto altro ancora...

PROGETTI FUTURI - “Negli ultimi mesi ho cominciato a lavorare con i giovani, mi diverto ad assisterli nella loro crescita. Nella vita come nel calcio, però, tutto è possibile. Dirigente, allenatore, insomma può succedere qualsiasi cosa. Mi sono ritirato? Sí. Almeno per ora! Mi sono goduto la vita, magari a cena bevevo un bicchiere. Leo e Cristiano sono diversi, hanno fatto tanti sacrifici. E a me va bene così: la mia carriera, nonostante ciò, è stata comunque strepitosa”.

GIOIE DEL PASSATO - Il compagno più forte è stato Guti, era fantastico. Un vero e proprio crack. Quando eravamo compagni non mi ha parlato per qualche mese, perché nel Real diventai titolare rubando il posto a lui. Poi cominciammo a giocare insieme e capii che era un fenomeno: il migliore di quella squadra. Il gol più bello? Erano i quarti di finale, giocavamo contro il Brasile. Calcio d’angolo battuto da Robben, Kuyt la spizza e io insacco il 2-1 con un colpo di testa. Quel gol valse il passaggio alle semifinali: bello, sí, ma anche importante".

ERIKSEN E LAUTARO - “Conte ha una grande rosa e, con Eriksen in squadra, può finalmente provare a fare il salto di qualità. Christian ha fatto bene all’Ajax, poi al Tottenham e ora deve affermarsi in Italia. Ha tantissima qualità, con le sue caratteristiche può tranquillamente diventare uno dei leader del nuovo gruppo. Lautaro Martinez è Fortissimo, ma deve restare in Italia. Può diventare uno dei migliori, ma prima ha bisogno di vincere qualcosa con i nerazzurri. È giusto fare il salto di qualità, ma c’è un momento per fare ogni cosa. Al Barcellona potrebbe giocare. Certo, se ha proprio voglia di andare via, preferirei passasse al Real. Cavani? Bhè può segnare e fare la differenza in qualsiasi campionato. Se Marotta prendesse Edinson farebbe un colpo straordinario”.

BALOTELLI -  “Fortissimo, non c’è altro da dire. Poteva essere tra gli attaccanti più forti, ma ha fatto determinate scelte. Io non le condivido, ma il mondo è bello perché ognuno è fatto a modo suo. Brescia la sua ultima chance? Non saprei: uno come lui può sempre fare la differenza”.

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