Andrea Silipo si racconta.
serie d
Silipo: “Palermo una rivincita, qui vivo da calciatore vero. Futuro? Vi dico la mia”
Il giovane attaccante Andrea Silipo si racconta, tra passato alla Roma è presente al Palermo, con un punto di domanda in merito al suo futuro
Il giovane attaccante, arrivato a gennaio al Palermo in prestito dalla Roma, ha dato ampia mostra in questi mesi delle sue qualità, mettendo a segno due reti. Intervenuto ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’ il classe 2001 ha parlato di sé a trecentosessanta gradi.
“Sono nato a Roma ma abitiamo ad Ardea, quaranta chilometri dalla capitale. A casa abbiamo fatto molti sacrifici. L’amore per il pallone? Che io ricordi ne ho sempre avuto uno tra i piedi. Mi regalavano solo quelli, non volevo altro. Papà, Gerardo, è gommista e gestisce un’officina sulla Laurentina. Non mi ha mai chiesto di lavorare con lui, ha assecondato il mio desiderio e trasmesso la fede romanista. Mamma, Katia, fa la casalinga. Mio fratello Matteo ha cominciato a giocare come me nel Racing Club di Sandro Tovalieri, poi ha fatto un anno a Pomezia e ha deciso di smettere. Ho tatuato sulle braccia la data di nascita di Matteo e a sinistra un angelo che ho dedicato ai nonni che non ci sono più. La famiglia per me conta molto. La mia fidanzata si chiama Elisa. Avevamo tredici anni quando è scoccata la scintilla. Andavamo a scuola insieme, poi il calcio ci ha divisi. Ci siamo ritrovati in spiaggia e l’amore è sbocciato. Elisa viene a Palermo quando giochiamo in casa e, il giorno dopo, la riaccompagno in aeroporto. Un difetto? Sono permaloso e se in partita vedo qualcosa che non va mi innervosisco. Una volta in campo, fossi anche al Bernabeu, però penso solo a divertirmi e a dare il mio contributo alla squadra”.
A proposito, invece, del futuro, tra Roma e Palermo: “E’ stato Bruno Conti a scoprirmi e a portarmi alla Roma dove sono rimasto per nove anni, trovandomi benissimo e non solo perché romanista. Qui, lontano da casa, sto provando la vita di un calciatore vero. Alla Primavera con Alberto De Rossi le cose non andavano bene. Primo anno sette presenze; poi, sei mesi senza un solo minuto. Niente di personale, ogni allenatore ha le sue idee. So di avere potenzialità per arrivare in alto, poi dipende a me. Intanto, col Palermo, mi sono preso una bella rivincita, dopo un anno difficile e già vedo la promozione. La permanenza al Palermo non dipende da me. E comunque un ragazzo della mia età pensa sempre a grandi squadre o a diventare famoso. In questo caso, mi sento al sicuro. Con la Roma o con il Palermo sarei in paradiso”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA