Una situazione societaria quantomai controversa, oggetto di profondi disagi per tutti i tesserati tra calciatori, staff tecnico e dirigenziale e maestranze.
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Serie C, Calcagno (AIC) sul caos Trapani: “Protocollo sanitario va garantito, i calciatori hanno famiglia. A livello disciplinare…”
Le dichiarazioni del vicepresidente dell'AIC
Il Trapani sembra davvero sull'orlo di un precipizio economico e manageriale e gli eventi paradossali che hanno avversato l'estate del club granata hanno davvero dell'incredibile in un contesto professionistico. La lettera scritta dai calciatori del Trapani con l'avallo ed il sostegno dell'Associazione Italiana Calciatori, firmata dal vicepresidente dell'AIC, Umberto Calcagno, ha illustrato in modo dettagliato e minuzioso la gravità della condizione in cui sono attualmente costretti a lavorare i calciatori granata. Proprio il dirigente del sindacato che tutela diritti ed interessi dei giocatori professionisti ha approfondito ulteriormente i contorni della delicata questione ai microfoni del format "Zona Vostra" in onda su TRM 13.
“Noi già da tempo monitoriamo la situazione dei calciatori del Trapani, noi e il sistema li tuteleremo perché le norme federali che abbiamo approvato appena è finito il lockdown prevedono che vi sia anche una task force federale che controlla certi tipi di adempimenti, soprattutto quelli relativi al protocollo sanitario. Fin dal principio ci siamo detti che la salute è un bene primario da tutelare ancor di più oggi che siamo costretti a convivere con questa fase epidemiologica. Non credo ci siano calciatori sindacalizzati, credo ci siano ragazzi che hanno anche famiglie, figli, e hanno bisogno di tutelare la loro salute e quella di tutte le persone che ruotano attorno al gruppo squadra. Dunque, quello che è stato denunciato in questi giorni se avrà seguito lo vedremo. Abbiamo una Federazione che vigila, sotto questo aspetto non credo vi saranno problemi. Al di là dei rischi, quindi il fatto che possa esserci un campionato falsato a causa di una formazione che non è riuscita fin qui a fare mercato o garantire le minime condizioni sanitarie per la ripresa, è chiaro che possano esserci delle conseguenze anche a livello disciplinare. Dispiace perché abbiamo fatto tanti sforzi per riprendere in sicurezza e trovarsi davanti ad una situazione così complicata fa male a tutto il sistema. Ci sono ricorsi inoltrati, penso al collegio arbitrale della Lega Pro: vedremo quale esito avranno. Questa situazione non riguarda soltanto le persone e i calciatori direttamente coinvolti, ma riguarderebbe anche i ragazzi della Primavera, o di gente che svolgerebbe la propria professione in un ambiente che a livello sanitario oggi potrebbe non essere a norma. Se la situazione dovesse proseguire le conseguenze anche a livello contrattuale per i calciatori potrebbero essere di questo tipo”.
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