La Serie A resta ai blocchi di partenza.
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Serie A, Spadafora: “Ripartenza? Ecco quando decideremo. Occasione giusta per rifondare il calcio, ai tifosi dico che…”
Le dichiarazioni rilasciate dal ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili: "Prima del 18 maggio saremo in grado di capire quando ripartire"
Ancora incerte le sorti del massimo campionato italiano, in stand-by da quasi due mesi a causa dell'emergenza sanitaria globale legata alla diffusione Coronavirus. Gli allenamenti di gruppo potrebbero cominciare il prossimo 18 maggio, ma adesso la vera attesa è per la ripartenza della regular season. D'altra parte, gli nuovi casi in Serie A - sei alla Fiorentina (tre giocatori e tre componenti dello staff), quattro alla Sampdoria e uno al Torino -, hanno gettato non poche ombre sulla possibile ripresa.
Il calcio, dunque, resta in attesa. Il nodo cruciale, difficile da superare, allo stato attuale, è la gestione delle eventuali positività. A provare a fare chiarezza, ci ha pensato il ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, che intervenuto ai microfoni del 'Seilatv Bergamo', ha tracciato un quadro chiaro e riepilogativo dell’attuale situazione sul sistema calcio: "Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quanto non capiremo quel sarà l'evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa. La parola d'ordine, anche alla luce del recente incontro col Comitato tecnico-scientifico, è stata "prudenza". Ovviamente quello che è successo nelle ultime 24 certamente non aiuta".
RIPARTENZA - "La prossima settimana - ha proseguito -, prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell'analisi della curva, l'andamento dei contagi dopo questa prima apertura. A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo adottato dalla FIGC. Capiremo se le perplessità che il Comitato tecnico-scientifico ha espresso sono state superate o se purtroppo restano tali. Queste due cose insieme, ci consentiranno di decidere".
RIFONDAZIONE DEL CALCIO -"Sono d'accordo, questa è l'occasione, non solo per il calcio e per lo sport, per rigenerarsi e per rivedere una lista di priorità e stili di vita. Chi si illude che superata questa emergenza, mi auguro il prima possibile, si possa tornare a fare le stesso cose di prima, non ha capito la gravità della situazione mondiale. Spero che questa possa essere l'occasione giusta e che possa esserci una riforma nel calcio e nello sport. Io farò tutto il possibile affinché questo possa succedere".
UN PENSIERO AI TIFOSI -"Io sono un romantico, penso che questo sport viva grazie alla passione dei tifosi. Immaginare una partita senza tifosi è brutto, se dovesse ripartire il campionato sarebbe sicuramente a porte chiuse e questa sarebbe strano. Dobbiamo capire come organizzarci in vista del prossimo autunno, dovremmo capire come contemplare questa passione degli italiani con i tempi che sono cambiati. Risarcimenti nei confronti degli abbonati? So che diverse associazioni di consumatori si sono già mosse, non so bene cosa vorranno fare i club, è una cosa che riguarda loro e non il governo. Certo, se arrivassero dei rimborsi agli abbonati, sarebbe sicuramente un bel gesto da parte dei club".
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