La prospettiva di ritornare in campo.
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Serie A, Spadafora: “Allenamenti a porte chiuse dal 4 maggio, prossime settimane fondamentali”
Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport ha parlato della possibilità di riprendere gli allenamenti da parte dei club professionistici di Serie A
L’emergenza Coronavirus sta continuando ad impegnare quotidianamente medici, infermieri, volontari e forze dell’ordine, i quali lavorano senza sosta da mesi per salvare quante più vite possibili e per far rispettare le misure restrittive emanate dal Governo italiano.
Nel frattempo i rappresentanti dello sport italiano stanno interagendo costantemente con gli esponenti istituzionali del Governo, monitorando l’evoluzione dell’emergenza e cercando di comprendere quando e se sarà possibile far ripartire le manifestazioni sportive. I club di Serie A si stanno infatti attrezzando in tal senso per la fine del mese di aprile, al fine di poter permettere ai giocatori di ritornare in campo per svolgere gli allenamenti: sarebbe questo un primo, grande passo verso la ripartenza del campionato. Attualmente non è stata comunicata una data precisa, anche se la più plausibile sembra essere quella del 4 maggio corrispondente con l’inizio della “fase 2”, ossia quella di convivenza con il Coronavirus. A soffermarsi su tale possibilità è intervenuto il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, che ha affrontato il delicato tema nel corso di un video pubblicato sul suo profilo Facebook. Queste le sue parole:
“Si parla tanto di ripartenza in questi giorni. La data del 4 maggio è una data che io spero di poter mantenere che riguarda esclusivamente gli allenamenti a porte chiuse. Dobbiamo creare dei protocolli per mettere in sicurezza anche tutti gli sport anche in contesti dove lo spazio è poco. Dobbiamo inventarci delle formule per contemplare le esigenze sacrosante della sicurezza e della salute di tutti e poter riprendere la pratica sportiva a tutti livelli, non solo di calcio. Le prossime settimane saranno fondamentali per capire come evolve la situazione sanitaria e capire come, se e quando potremo riaprire le competizioni sportive di ogni tipo livello. Intanto, la mia preoccupazione è per la salute di tutti e per fare in odo che il mondo sportivo non subisca danni irreparabili da questa crisi sanitaria. Ce la stiamo mettendo tutta”.
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