Gabriele Gravina si esprime riguardo la possibile ripresa del campionato.
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Serie A, parla Gravina: “La speranza è quella di ripartire, annullare la stagione sarebbe una sconfitta. Play-off? Dico la mia”
Il presidente della FIGC ha fatto il punto della situazione per quanto concerne la futura ripresa del massimo campionato italiano
Il presidente della FIGC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” in onda su Radio Marte, ha spiegato con fermezza i termini che serviranno per poter portare a termine il massimo campionato di Serie A.
"Il nostro compito deve essere quello di programmare delle date che comunque diano una speranza a tutti coloro che amano il nostro sport. Terminare la stagione qui? Io per cultura, chi mi conosce lo sa, mi arrendo con grande difficoltà. Fino a quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo per arrivare a questa definizione. Sono cosciente e consapevole che è prematuro pensare a una data, ma dobbiamo pensare in positivo, anche per la salute degli italiani, dobbiamo sperare che questa situazioni termini nel più breve tempo possibile. Proveremo a fare il massimo per giocare anche a costo di chiedere il supporto delle massime istituzioni internazionali, mi riferisco alla Uefa e alla Fifa, di andare oltre il 30 giugno quindi sfruttando anche luglio e agosto. Una data oltre la quale è impossibile portare a termine la stagione? Dipende. L'Italia ha maggiore difficoltà nel recupero perché abbiamo 13 gare da recuperare. Oggi parlare di date non ha alcun senso. Dobbiamo essere consapevoli e coscienti che per definire il nostro campionato ci servono 45-60 giorni.
Play off? Sono testardo, proverò a portare avanti questa proposta per dare maggiore interesse al campionato di Serie A. Vedo che ci sono in Serie B e nella lega nazionale dilettanti. Difficile visto che non è prevista dalle norme la soluzione d’emergenza che avevo proposto per quest’anno, io non sono uno che si impone, l'ho proposto solo come ultima scialuppa di salvataggio. Ma per il futuro ci lavoreremo perché per me resta un’idea interessante e spero un giorno quest’idea possa essere condiviso dai protagonisti, così da dare ancor più interesse alla Serie A. Assegnazioni a tavolino o annullamento? Tutto ciò che riguarda l'idea di non fare partite e non arrivare fino in fondo alle competizioni, la ritengo una sconfitta mia e del valore della competizione. Si aprirebbe uno scenario antipatico. Permettetemi ancora di rinunciare, ostinatamente, a fare riflessioni che portano a una conclusione del genere. Finchè sarà possibile, continuerò a rigettare queste ipotesi”.
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