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Serie A, la Lega nega la trasmissione in chiaro: “Il quadro normativo non lo consente”. Rai e Mediaset…

Il prossimo turno di Serie A non sarà trasmesso in chiaro: la Lega ha rigettato la richiesta del Ministro dello sport Vincenzo Spadafora

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Il prossimo turno di Serie A non sarà trasmesso in chiaro.

In serata il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, aveva inviato una lettera al presidente della FIGC, Gabriele Gravina, e per conoscenza al Presidente della Lega calcio Serie A, Paolo Dal Pino, al fine di richiedere la trasmissione in chiaro delle gare in programma nel weekend. L'obiettivo era quello di distendere, almeno in parte, gli animi degli italiani e "limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere". La FIGC aveva subito dato l'ok, ma per procedere sarebbero serviti anche i consensi della Lega e di Sky, emittente televisiva che detiene i diritti della massima serie italiana.

La risposta della Lega Serie A, tuttavia, è stata negativa: "Pur comprendendo e condividendo le finalità alla base della richiesta del Ministro Spadafora, volta, in un momento di massima emergenza per il Paese, a valutare la possibilità di consentire la libera fruizione televisiva del campionato di Serie A TIM, la Lega Serie A rileva che il quadro normativo vigente, e gli obblighi contrattuali già assunti, non consentono di potervi aderire", ha spiegato il Presidente Paolo Dal Pino.

Poche settimane fa, Sky aveva dato la propria disponibilità a far trasmettere il recupero di Juventus-Inter, oltre che in pay tv, anche su Tv8 in chiaro. Una volontà confermata anche a seguito della richiesta del Ministro Vincenzo Spadafora. La Rai, inoltre, si era proposta in prima linea, in quanto emittente a servizio pubblico che copre tutto il territorio, per ospitare sui propri canali l'atteso match. Tuttavia, ciò non sembra essere andato giù a Mediaset. Lo scorso 25 febbraio, infatti, la holding di Milano avrebbe invitato la Lega a "non compiere scelte che possano rivelarsi discriminatorie o provocare danno alla scrivente". Una minaccia poco velata che potrebbe essere stata determinante per il mancato via libera alla trasmissione in chiaro delle gare del weekend.