Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

Serie A, forti tensioni al Consiglio di Lega. Lotito contrario alle porte chiuse: “Decidano i prefetti di ogni Regione”. La situazione

Il patron della Lazio, Claudio Lotito, nel corso del Consiglio di Lega, si è espresso ripetutamente contrario alla decisione di giocare a porte chiuse

Mediagol0

Finalmente si è fatta chiarezza.

Ieri, nella conferenza stampa del tardo pomeriggio a Palazzo ChigiGiuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri, assistito dal comitato tecnico-scientifico, ha varato il decreto tanto atteso per far fronte all'emerga legata al rapido diramarsi degli agenti virali del CoVid-19, meglio noto come Coronavirus. Raccomandazioni, norme e regole da seguire pedissequamente per evitare che il contatore dei contagi possa ancora incrementare il suo bilancio. Regole a cui deve attenersi anche l'intero comparto sportivo, dagli atleti allo staff al loro seguito fino ad arrivare ai dirigenti societari. In particolare, si è disposto, univocamente e irrevocabilmente, che le prossime gare di tutti i campionati e coppe sul territorio italiano, nonché determinati match di Champions League ed Europa League, vengano disputati a porte chiuse fino al prossimo venerdì 3 aprile.

Nella giornata di ieri, si è tenuto anche, in via del tutto speciale, il Consiglio di Lega Calcio in cui sono stati presenti tutti i massimi vertici societari dei club di Serie A. Secondo quanto appreso dalla Gazzetta dello Sport, Claudio Lotito, patron tra l'alto di Lazio e Salernitana, ha cercato di imporre la sua linea di pensiero in merito a quale fosse, a suo avviso, la miglior soluzione in questo momento di crisi calcistica e non solo. Dunque, l'imprenditore romano avrebbe utilizzato un tono di voce abbastanza autoritario, tale da essere avvertito anche a coloro i quali fossero all'esterno della sala riunioni, e avrebbe ripetuto con veemenza che la decisone sulle porte chiuse sarebbe dovuta essere presa di volta in volta dai singoli prefetti delle Regioni.

A rigor di logica, in seguito alle decisioni delle autorità governative, l'unica soluzione da avvicendare alle porte chiuse sarebbe stata l'interruzione temporanea dell'intero circus del calcio. Soluzione che, come anticipatamente compreso dal ministro per le politiche giovanili e per lo sport, Vincenzo Spadafora, avrebbe significato gettare ancor di più in preda al panico migliaia di cittadini in cerca di spiegazioni sui perché legati a questa fase che l'intero Paese sta attraversando. Pertanto, compreso il valore sociale che il calcio esercita all'interno dei confini nazionali, il presidente del dicastero sportivo inizialmente ha cercato di mantenere gli equilibri tra i partecipanti al Consiglio e successivamente ha esortato affinché fosse adottata la soluzione, poi emanata, delle porte chiuse.