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Serie A, dal vertice Figc-Cts nessun verdetto: tre nodi irrisolti e nuovi casi di Coronavirus. La situazione

Dopo il confronto tra Figc e Cts del Governo, tre domande rappresentano un serio ostacolo alla ripresa della Serie A: il calcio resta ancora in attesa

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"Tre nodi irrisolti e dieci nuovi positivi: la Serie A resta ai blocchi di partenza".

Titola così l'odierna edizione de 'La Repubblica', facendo riferimento alle sorti del massimo campionato italiano, in stand-by da quasi due mesi a causa dell'emergenza sanitaria globale legata alla diffusione Coronavirus. Gli allenamenti di gruppo potrebbero cominciare il prossimo 18 maggio, ma adesso la vera attesa è per la ripartenza della regular season. D'altra parte, gli nuovi casi in Serie A - sei alla Fiorentina (tre giocatori e tre componenti dello staff), quattro alla Sampdoria e uno al Torino -, hanno gettato non poche ombre sulla possibile ripresa.

"Dopo il confronto tra Figc e Comitato tecnico scientifico del governo, tre domande rappresentano un serio ostacolo alla ripresa della Serie A. Che cosa succede in caso di un nuovo positivo, dove trovare i tamponi per tutti e come mettere in sicurezza non solo gli atleti, ma tutti quelli che li circondano. Tre interrogativi vitali, mentre la Serie A scopre di avere altri 10 positivi al virus solo tra Fiorentina e Samp, uno dei quali addirittura recidivo. Altri rallentamenti il campionato italiano non se li può permettere, se vuole chiudere entro il 2 agosto, come chiesto dall'Uefa. [...] La Federcalcio di Gabriele Gravina ha concluso il faccia a faccia con il Comitato. La risposta però è che la relazione finale sul protocollo finirà sulla scrivania del ministro della salute Speranza, prima che su qualsiasi altra. Insomma, la partita per la ripresa del calcio finirà per diventare una questione politica".

In questo momento, dunque, non c’è il verdetto. Il calcio resta in attesa dopo la videoconferenza, durata poco meno di un’ora e mezza, tra il Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, la Figc e la Federazione dei medici sportivi. Il confronto non è stato risolutivo, anzi, il nodo cruciale, difficile da superare, allo stato attuale, è la gestione delle eventuali positività.

"La sensazione è che nel Cts ci siano anime contrarie alla ripresa: ma sarà il premier Conte a decidere. L'Uefa vuole conoscere entro il 25 maggio le decisioni dei singoli Paesi sulla prosecuzione dei campionati nazionali o sull'eventuale chiusura definitiva. Mentre in Inghilterra e in Spagna si affacciava un nuovo spettro agitato dai medici (il rischio di tornei falsati dal crollo fisico e mentale di molti calciatori per la lunga inattività), in Italia l'ottimismo si è raffreddato per i 6 casi alla Fiorentina e i 4 alla Sampdoria. Il Milan ha smentito la voce su 3 positivi, 2 calciatori e un membro dello staff. La preoccupazione parrebbe al momento circoscritta: durante gli esami non ci sono stati contatti tra i contagiati e il resto della squadra. I test ora servono proprio a isolare eventuali positivi, prima dei contatti con altri compagni: non rappresentano un ostacolo alla ripresa", scrive il noto quotidiano sportivo.

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