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Sannino: “Dybala, Ilicic e Miccoli i più forti che ho allenato, a Palermo il pubblico capì una cosa. Futuro? Voglio allenare”

"In rosanero fu una stagione tormentata, con cinque allenatori, e per poco sfiorammo la salvezza. Al mio ritorno, vincemmo con Roma, Inter e Samp, poi ci affossammo da soli nella partita col Bologna"

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"In Ungheria sono stato benissimo. Budapest è una città straordinaria, e nel calcio sono avanti anni luce rispetto a noi. Ci sono stadi nuovi, e accademie per i giovani che vivono, studiano e si allenano in strutture modernissime. A maggio verrà inaugurato il nuovo stadio dell'Honved, che è stato costruito in un anno".

Racconta così l'esperienza all'Honved, squadra ungherese, Beppe Sannino. Intervistato da La Provincia Pavese, l'ex tecnico di Siena e Palermo ha ripercorso le tappe che lo hanno portato a rescindere il suo contratto: "Prima dello stop, eravamo quarti in campionato e in semifinale di Coppa d'Ungheria. Andava tutto bene sino ad un mese e mezzo fa, quando mi recai in Italia, nel momento in cui stava scoppiando l'emergenza. Al mio ritorno in Ungheria, stavo benissimo, ma per precauzione mi hanno messo in isolamento per quindici giorni. Poi mi hanno dato l'ok per rientrare in panchina, e ci siamo qualificati per la semifinale di Coppa - prosegue Sannino -. Nel frattempo, il virus è arrivato anche là, e i componenti del mio staff, hanno fatto ritorno a casa. Parlando con la società, e di fronte allo stop dell'attività, ho deciso di rescindere il contratto. Nel pieno della crisi sanitaria, sono tornato in Italia in auto".

Tanta esperienza nei campi di provincia fino ad arrivare alla Serie A: "Ricordo con piacere l'Alto Adige, che portai per la prima volta nei professionisti. La promozione con il Lecco, dove fui esonerato e poi richiamato. Al Pergocrema vinsi in un ambiente ostile. Poi c'è il record di punti in serie A col Siena, e i tre anni a Varese senza mai perdere in casa. Non posso dimenticare l'esperienza di Palermo, dove tornai nelle ultime 11 partite. Fu una stagione tormentata, con cinque allenatori, e per poco sfiorammo la salvezza. Al mio ritorno, vincemmo con Roma, Inter e Samp, poi ci affossammo da soli nella partita col Bologna. La gente di Palermo però capi' che avevamo dato tutto e nell'ultima in casa, malgrado la retrocessione in B, si presentarono in 30mila allo stadio per applaudirci".

Infine, Sannino si è soffermato sui calciatori più forti che ha allenato e sul suo futuro: "Tra i più forti, posso dire Dybala, Ilicic, Miccoli, campioni di livello internazionale, ma voglio ringraziare tutti quelli che ho avuto nelle categorie inferiori, loro mi hanno dato la possibilità di arrivare in A. Futuro? Ho ancora la verve per allenare qualche anno, poi mi piacerebbe fare il direttore tecnico. Vorrei dare linee guida alle società, riportando alla luce certi valori che nel calcio di oggi si sono persi. Sento parlare di progetti, poi sbagli due partite e l'allenatore viene cacciato", ha concluso il tecnico campano.

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