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Sagramola-Mediagol: “Polemica sulla concessione dello stadio al Palermo? La mia verità e la posizione del club”

L'amministratore delegato rosanero chiarisce la posizione del club in merito alla questione legata alla concessione dello stadio

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Un requisito imprescindibile per ultimare con successo l'iter procedurale relativo all'iscrizione del Palermo al prossimo campionato di Serie C.

La disponibilità di un impianto omologato per la disputa delle gare casalinghe del campionato del terzo gradino del calcio professionistico è notoriamente un must a livello di normative federali. Ragion per cui, il corto circuito comunicativo, le polemiche sorte tra opposizione e maggioranza in sede di seduta del consiglio comunale, la mancata stipula della convenzione tra le istituzioni cittadine ed il club di proprietà di Hera Hora hanno generato una certa apprensione tra i tifosi rosanero.

A chiarire la posizione del club in merito alla spinosa vicenda, ci pensa l'amministratore delegato del Palermo, Rinaldo Sagramola che illustra cronologicamente e nel dettaglio la propria ricostruzione dei fatti nel corso di un'intervista concessa alla redazione di Mediagol.it. 

"La polemica sorta in seno all'amministrazione comunale in merito al delicato tema della concessione dello stadio "Renzo Barbera"? Noi per il momento assistiamo e registriamo, siamo terzi in qualche maniera a questa polemica. L'unica cosa che posso dire e ricordare è che lo scorso 24 luglio fummo indicati come i soggetti che avrebbero dovuto rappresentare nel calcio la città di Palermo, il giorno successivo, il 25 dello stesso mese, il Sindaco ci rilasciò il nullaosta per l'utilizzo dello stadio. Il nullaosta era relativo all'intera stagione sportiva 2019/20 e costituiva necessariamente un requisito indispensabile per potersi iscrivere al campionato, quindi di fatto era in qualche maniera una conseguenza diretta dell'aggiudicazione della gara. Successivamente abbiamo iniziato ad interloquire con l'assessore al Patrimonio per definire i contorni della concessione vera e propria dello stadio. A proposito dell'entità del canone, noi abbiamo fatto sempre presente che ci aspettavamo, rispetto a quello conosciuto  e applicato per il vecchio Palermo quando il club rosanero disputava i massimi campionati italiani, una gradualità dello stesso adeguata o al fatturato o alla categoria di pertinenza  della squadra. Abbiamo avuto diverse interlocuzioni, ma non abbiamo mai visto bozze di convenzione che ritenevamo,  forse opportunamente,  dovere visionare prima che andassero in discussione, posto che ci siano andate, io ancora questo non l'ho capito, per vedere quantomeno di concordare sui contenuti della concessione stessa. Siamo arrivati ai giorni nostri, a causa anche dell'emergenza legata alla diffusione del Covid-19,  circostanza per la quale le attività di tutti sono state inevitabilmente bloccate. Quindi, adesso prendiamo atto che esplode improvvisamente questa polemica che noi osserviamo e registriamo, prima o poi ritengo che qualcuno ci chiamerà e riprenderemo a ragionare. Nessuno aveva mai avuto nessun tipo di pretesa, aldilà del fatto che, visto l'inizio piuttosto in salita di tutte le nostre attività, non ci sarebbe nemmeno stato da scandalizzarsi se lo stadio fosse stato concesso gratuitamente. Anche perché parleremmo di una diritto gratuito tra virgolette, in virtù del fatto che tutte le attività economiche che si svolgono all'interno dell'impianto generano comunque ricavi diretti per la collettività. Ad ogni modo, ribadisco, che nessuno in seno al club ha mai avuto la pretesa di avvalersi dell'utilizzo dello stadio a titolo gratuito, ma sicuramente sulla base di un canone commisurato a livello di fatturato o di campionato di competenza. L'esempio più calzante, in quest'ottica, è quello dell'ACR Messina al quale il comune peloritano ha concesso l'utilizzo dello stadio "Franco Scoglio" per 5 mila euro stagionali. In passato l'amministrazione comunale di Palermo si è sempre mostrata molto generosa nei confronti delle ripartenze delle società calcistiche in seguito a precedenti fallimenti. Ricorderete tutti la vecchia denominazione sociale del club "U.S. Città di Palermo" che fu assunta dalla società rosanero proprio a seguito di un accordo di sponsorizzazione con il Comune di Palermo, per dare la possibilità di superare evidentemente il momento di difficoltà. Non abbiamo mai avuto pretese di questo tipo, ma è certo che ci attendiamo che si tenga conto che il nostro club è in una fase di start-up. Se ci applichiamo alla cifra di 315 mila euro, a tanto ammontava il canone di locazione stagionale dello stadio del vecchio Palermo che fatturava circa 60 milioni di euro, è normale attendersi che una società che ne fattura 3 milioni abbia un canone congruamente commisurato alla sua capacità di spesa. Veniamo a conoscenza praticamente quest'oggi di questa situazione e tutti sanno che per iscriversi al campionato è necessario documentare la disponibilità di un impianto omologato per le partite di campionato di Lega Pro. La data entro la quale  presentare la documentazione utile all'iscrizione non è ancora stata ufficializzata, però i tempi non sono certamente biblici poiché entro 40 giorni al massimo bisognerà presentare la pratica completa. Quindi, se avremo per quella data la disponibilità di un impianto bene, altrimenti bisognerà trovare una soluzione alternativa".