Rinaldo Sagramola ripercorre la stagione di Serie D.
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Sagramola: “La Serie C è più complicata della B. Mercato? C’è chi ha sposato il nostro progetto, Santana grande esempio”
Le parole dell'amministratore delegato del Palermo che ha ripercorso le tappe della stagione appena conclusa
L'amministratore delegato del Palermo, ospite a Casa Minutella, è tornato sul campionato che ha visto i rosanero ottenere la promozione in Serie C. Il dirigente si è proiettato alla prossima stagione e ammesso di aver legato con tutti i componenti della rosa.
"Ragazzi dell'SSD Palermo a cui sono più legato? I ragazzi sono stati tutti splendidi, però vorrei citare un ragazzo in particolare: Mario Santana, è venuto accettando di mettersi in gioco e avendo sicuramente tanto da perdere e pochissimo da guadagnare in termini di considerazione che ha eletto come sua residenza - dopo gli anni splendidi disputati in Serie A, ed è stato un esempio per tutti di dedizione e di amore, sia quando poteva giocare sia quando si è poi infortunato. È un ragazzo che va portato come esempio e che dovrà essere da guida anche per tutti quelli nuovi che verranno. Calciatori inamovibili per la C? Di inamovibile per la C in realtà non ce n'è nessuno, nel senso che farei torto a qualcuno se citassi il nome di questo o di quello. I ragazzi che rimarranno, a partire da Santana, Crivello, Lancini, Pelagotti, Martinelli, venuti già con l'obiettivo di un percorso di carriera più lungo, è che sono tutti ragazzi che dovranno e sapranno farsi vedere in un campionato competitivo come la Lega Pro. Però dire chi è inamovibile direi che è del tutto superfluo e inutile. Serie C preoccupa più della D? La D era complicata perchè io non la conoscevo, così come Castagnini, quindi di per se quando affronti una cosa che non conosci la affronti con preoccupazione. Poi abbiamo incontrato delle formazioni che contro di noi hanno disputato bellissime gare, purtroppo gli impianti non sono stati all'altezza; per quanto riguarda la Lega Pro abbiamo invece la certezza di un campionato estremamente difficile e competitivo dove, su 60 squadre, divise nei tre gironi, ce ne saranno solo 3 che passeranno direttamente alla categoria superiore. Paradossalmente sarà più complicato il campionato di Serie C che quello di Serie B, sulla carta quantomeno più facile. Ci aspettavamo tutto questo affetto dai tifosi? Assolutamente no, in questo senso va dato atto in particolare al presidente: è stato lui a crederci fin dall'inizio una risposta da parte del tifoso palermitano. Io ero un po' più scettico, ma i fatti hanno poi dato ragione a lui, perché il numero dei nostri abbonati è ragguardevole non solo per la Serie D. Trofeo che avrei voluto vincere? Sicuramente la Coppa Italia del 2011 con il Palermo, anche perchè in qualche maniera era alla portata poi c'era quel seguito straordinario di pubblico. Sogno nel cassetto? E' quello di contribuire, insieme alla proprietà, di costruire qualcosa di solido e duraturo nel tempo che non soltanto rappresentato dalla possibile crescita della squadra, ma anche qualcosa che rimanga oltre la nostra stessa esperienza. Mi riferisco allo stadio e al centro sportivo: riuscire a realizzare questi progetti è la cosa che spero di riuscire a fare durante la mia seconda esperienza palermitana".
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