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Sagramola: “Di Piazza è un socio di Hera Hora, non capisco la sua scelta. Pergolizzi? Non potevamo permetterci scommesse”

Il dirigente rosanero ha chiarito i motivi della mancata riconferma del tecnico palermitano e si è anche soffermato sul ruolo attuale dell'imprenditore italo-americano

Mediagol77

Rinaldo Sagramola ritorna sulla mancata conferma di Rosario Pergolizzi.

L’amministratore delegato del Palermo, ospite nel corso della puntata odierna di "Casa Minutella", è tornato sull’addio del tecnico palermitano dopo la promozione in Serie C. Un addio dovuto, come confermato da Sagramola, alla poca esperienza dello stesso nelle categorie professionistiche.

"Pergolizzi? Riteniamo che per ogni campionato serva avere il profilo dell'allenatore adeguato. Posto che auguro a Rosario di poter allenare al più presto in Serie A o una rappresentativa Nazionale, ricominciare la prossima stagione con lui sulla panchina rosanero sarebbe significato scommettere visto che non ha mai maturato un'esperienza significativa a livello professionistico. Non possiamo permetterci scommesse perchè sappiamo qual è il nostro obiettivo ossia mettere in campo una squadra competitiva e per far questo riteniamo meno rischioso - sperando sempre di non sbagliarci -  affidare la guida ad un allenatore che ha già fatto delle esperienze importanti".

Il dirigente rosanero si è anche soffermato sull’episodio legato a Tony Di Piazza che qualche tempo fa ha deciso di dimettersi da vicepresidente e di mettere in vendite le proprie quote.

"Di Piazza? Era ed è tutt'ora un socio dell'Hera Hora, ed è membro del consiglio di amministrazione della società sportiva, ha rimesso il mandato di vicepresidente per ragioni più o meno chiare a tutti. Io credo tutt'ora e spero che sia una cosa che si possa in qualche maniera riconciliare, ritengo che alcuni motivi di disappunto che sono emersi dalle sue dichiarazioni siano comunque frutto di una mala interpretazione dei rapporti determinata anche dalla distanza e per quello che ne so e abbiamo letto ha dichiarato la sua disponibilità a vendere la sua quota di partecipazione e a fronte della quale c'è stata una dichiarazioni di disponibilità del socio di maggioranza. Le cose ormai sono lì, difetto in mano agli avvocati che dovranno prendere forma nei prossimi mesi. La certezza che c'è è che comunque la società sportiva è dotata di risorse a sufficienza per poter affrontare la stagione prossima senza problemi. Quindi il rapporto tra soci, sperando che si possa risolvere nella migliore delle maniere per tutti, comunque non influisce sulla vita della società calcistica. Cosa mi manca del passato? Di certo la categoria, nella quale speriamo di tornare il prima possibile, il confronto dal punto di vista dello spettacolo e dei campioni che si incontrano e si affrontano. Speriamo di tornarci il prima possibile, con il Palermo. Calciatore del passato a cui sono rimasto più legato? Migliaccio, un ragazzo straordinario, oltre che in campo. È arrivato a disputare campionati di alto livello grazie alla sua umiltà e la sua tenacia, perchè non era di certo uno dei campioni più celebrati: è la dimostrazione vivente che si può arrivare in Serie A pur non essendo dotati di talenti particolarissimi, basta avere tenacia, dedizione, forza di volontà per arrivare a coronare i propri sogni. Poi anche perché è un ragazzo di una lealtà straordinaria, abbiamo vissuto anche momenti complessi in quegli anni, e lui li ha sempre saputi affrontare interfacciandosi con la società in maniera splendida e sincera".