Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

serie d

Sagramola: “Coronavirus? Ecco come gestiamo l’emergenza. Porte chiuse e stop alla D, dico la mia. Il Palermo si allena allo stadio…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'amministratore delegato del Palermo, Rinaldo Sagramola, in merito all'emergenza Coronavirus nel calcio

Mediagol22

La LND ha sospeso fino ad aprile l'attività agonistica relativa a tutti i gironi del torneo di Serie D.

Decisione categorica ed uniforme, provvedimento resosi necessario per far fronte all'emergenza Coronavirus, rispettando le prescrizioni contenute nel D.P.C.M. varato al fine di contenere e ridurre il rischio di contagio. Il Consiglio Direttivo straordinario riunitosi quest'oggi ha adottato tale provvedimento. Il Palermo, dunque, resterà lontano dal rettangolo verde almeno fino al 3 aprile.

L'amministratore delegato rosanero Rinaldo Sagramola, intervenuto ai microfoni di TRM nel corso della trasmissione "Zona Vostra", pochi istanti prima  che venisse resa nota l'ufficialità della sospensione del campionato di Serie D fino ad aprile, ha detto la sua in merito alla gestione del frangente di emergenza da parte del club siciliano ed alle sorti della stagione in ottica futura.

"Non ci sono allarmi, semplicemente un nostro collaboratore è dovuto recarsi a Verona per impegni personali e al suo ritorno gli abbiamo detto di non frequentare gli spogliatoi mantenendo così la quarantena. Abbiamo deciso di allenarci allo stadio per evitare il più possibile contatti con l'esterno ai limiti del possibile, negli spogliatoi infatti accedono soltanto tesserati e persone che sono rimaste qui in città. Abbiamo raccomandato di mantenere quelle accortezze per senso di responsabilità verso se stessi e soprattutto nei riguardi del prossimo. Campionato? Al momento non c'è alcuna notizia, oggi sapevamo che ci sarebbe stato un Consiglio di Lega che avrebbe deciso in merito alla calendarizzazione delle prossime giornate. In poche parole si doveva capire se recuperare la partita contro il Corigliano oppure se far slittare il campionato di una giornata, qui però al momento si naviga a vista e quindi è complicato capire cosa accadrà fin tanto non si capirà esattamente  quando si sarà raggiunto il culmine di questa diffusione del virus. Normalmente gli atleti lavorano, soprattutto i professionisti che possiamo considerare dei lavoratori. Giocando a porte chiuse in uno stadio che può ospitare migliaia di persone e su un terreno di gioco da diecimila metri quadrati non dovrebbe essere un problema che 22 giocatori siano in campo. Direi che parliamo di una situazione in cui gli spazi raccomandati siano più che sufficientemente rispettati, se poi deve essere un qualcosa di simbolico per proteggere tutti allora è un'altra storia. Non so se sia un provvedimento utile ai fini del contenimento dei rischi del contagio, quello di bloccare anche la disputa delle gare. I ragazzi si allenano tutti i giorni, sono venuti allo stadio e dopo un punto della situazione sono tornati a casa. Da domani, a meno che non arrivino disposizioni contrarie, riprenderanno regolarmente gli allenamenti. Abbiamo messo a disposizione tutti gli spogliatoi che ci sono allo stadio così che non debbano stare necessariamente a contatto gomito a gomito. Ognuno usa la propria borraccia dell'acqua e negli spogliatoi non entra nessuno che non sia un tesserato, quello che possiamo fare stando attenti lo facciamo. Sospensione del campionato con la classifica che fa fede a quella odierna? Non sono in grado di prevedere perché non ci sono stati precedenti, parliamo di qualcosa di estremamente eccezionale eccezion fatta per i primi anni del '900 quando si sospesero a causa della prima guerra mondiale. Mi auguro di no perché altrimenti significherebbe che la situazione è parecchio seria".