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Ronaldinho: “Calcio e autografia anche in prigione. Arresto? Mi ha sorpreso, ecco cosa farò una volta libero”

DUBAI, UNITED ARAB EMIRATES - JANUARY 04:  Ronaldinho of AC Milan looks on during a training session during the AC Milan Winter Training Camp at the Al Nasr Sports Club on January 4, 2009 in Dubai, United Arab Emirates.  (Photo by Ryan Pierse/Getty Images)

L'ex Pallone d'Oro, ora ai domiciliari, racconta il complicato momento vissuto dopo l'arresto in Paraguay

Mediagol93

Ronaldinho rompe il silenzio.

La notizia del suo arresto in Paraguay per essere entrato nel Paese con un passaporto falso, aveva sconvolto il mondo del calcio. Oggi, ad oltre un mese dall'incresciosa vicenda, Ronaldinho ha rotto il silenzio concedendo un'intervista ai microfoni di "ABC Color". Occasione in cui, l'ex Milan, ha ripercorso il giorno del suo arresto svelando inoltre qualche retroscena legato alle sue giornate in carcere.

 "Ho fede, prego sempre le cose vadano bene e spero che questo finisca presto. Siamo rimasti completamente sbalorditi quando abbiamo scoperto che i documenti non erano legali. Da quel momento in poi la nostra intenzione è stata quella di cooperare con i tribunali per chiarire. Scoprire che stavo andando in prigione mi ha colpito duramente. Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione come questa. Per tutta la vita ho cercato di raggiungere il mio livello più alto professionalmente e portare felicità alle persone con il mio calcio. Giocare a calcio, firmare autografi e fare foto è parte della mia vita. Non avrei motivo di smettere di farlo, soprattutto con le persone che stavano vivendo un momento difficile come me".

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