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Roma-Napoli, Pastore: “Felice per Zaniolo, possiamo andare lontano. Scorsa stagione? Non mi sentivo importante, la società…”

Le parole del centrocampista giallorosso, Javier Pastore, a margine della gara contro il Napoli

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La Roma trionfa all'Olimpico.

Stupisce ancora la formazione di Paulo Fonseca che, dopo il successo di Udine, si impone anche sul Napoli con il risultato di 2-1 nell'anticipo dell'undicesima giornata di Serie A. Prova, quella dell'Olimpico, analizzata al triplice fischio da uno dei protagonisti della sfida: il centrocampista, Javier Pastore, intervenuto ai microfoni di "Sky Sport".

"Abbiamo giocato contro una grande squadra, l'importante è che siamo stati molto concentrati e ambiziosi, volevamo i tre punti e siamo riusciti a prenderli. Sono sempre momenti belli, i tifosi ci stanno dietro. Uscire con gli applausi è molto meglio che con i fischi. La squadra sta facendo tante cose belle, vogliamo provare sempre a vincere. Può darsi che il rigore sbagliato ci ha colpito, Fonseca ha chiesto di correre in avanti, non lasciarli giocare facilmente. Abbiamo fatto un po' meglio nella ripresa, abbiamo recuperato più palle in avanti. Zaniolo? Non mi ricorda nessuno, ognuno è diverso. Provo felicità e gioia per lui, è un ragazzo bravo, che lavora molto bene. Vogliamo aiutarlo a crescere, sta facendo la differenza. Siamo sempre tutti dietro di lui perché sappiamo cosa può dare, ma non dobbiamo fermarci a lui".

"Stiamo facendo le cose molto bene - ha ammesso Pastore - l'allenatore ha detto all'inizio che aveva bisogno di tempo per migliorare, il tempo ci sta dando ragione. Stiamo giocando un po' meglio, l'importante è vincere, ne abbiamo fatte tre di seguito. Vogliamo finire più in alto possibile il nostro campionato".

Il giocatore si è inoltre soffermato sulla passata stagione e sui tanti problemi - fisici e non - riscontrati nei suoi primi mesi in giallorosso: "Fiducia? La società è stata vicina, l'allenatore mi ha parlato sempre. L'importante è che questa fiducia continui. L'anno scorso molto difficile, sinceramente, non solo per i problemi fisici. Non mi sentivo così importante come avevo previsto all'arrivo. Ho perso fiducia in me stesso, anche i compagni l'avevano persa. Quest'estate ho lavorato molto bene, molto di più personalmente. Ho la famiglia sempre dietro, le persone giuste che mi aiutano, ora sono uscito da quel periodo brutto. La squadra può andare molto lontano".