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Roma, l’ex Petrachi senza filtri: “Pinto per me non è un ds. Zaniolo? La Juve è innamorata”

Le parole dell'ex Roma sulla sua esperienza in giallorosso e sul nuovo ds capitolino, Tiago Pinto

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Gianluca Petrachi torna a parlare della Roma.

Un'esperienza conclusasi bruscamente, quella del ds Petrachi, in giallorosso. Rapporti tesi all'origine del divorzio tra il dirigente e i vertici del club, avvenuto 12 mesi dopo il suo approdo nella Capitale. L’ex direttore sportivo della Roma, che ha richiesto un risarcimento di 5 milioni di euro alla società, è intervenuto ai microfoni di Sportitalia per tornare a parlare dell'interruzione dei suoi rapporti lavorativi con i giallorossi.

"Io non credo sia successo tutto a Sassuolo, anzi. Se capitasse domani lo rifarei perché il direttore sportivo rappresenta la società. Se c’è qualcosa che non va bene, anche nell’intervallo, ha tutto il diritto di dire qualcosa alla squadra. Ero entrato per un aspetto motivazionale, per tirare fuori quel qualcosa in più. Dopo venti minuti la Roma perdeva 3-0, è evidente che ci fosse qualcosa che non stesse funzionando. Ho cercato, nel mio piccolo, di far capire ai giocatori che stavamo perdendo quel poco di dignità che stava rimanendo. Nel secondo tempo abbiamo rischiato di pareggiare la partita quindi evidentemente a volte il discorsetto negli spogliatoi può servire. Io non entro per parlare di tattica o di tecnica, entro per un discorso motivazionale e se un direttore non lo fa è giusto che stia a casa". 

Petrachi si è poi espresso sull'attuale ds giallorosso, Tiago Pinto: "Domanda di riserva. Il direttore sportivo al Benfica era Rui Costa, io parlavo con lui. Se mi parlate di un direttore sportivo che non ha neanche il tesserino io non posso dire che lo conosco. Sarà anche il più bravo direttore sportivo del mondo ma nel Benfica era Rui Costa ad occuparsi dell’area tecnica. Poi magari la Roma gli farà fare più ruoli, dicono sia un ragazzo polivalente, ma come ds non lo riconosco. 

Chiosa finale su Zaniolo: "La Juventus è sempre stata innamorata di Zaniolo, è un talento puro. Il ragazzo, con la mia gestione, si è sempre comportato bene ed è cresciuto, è maturato tantissimo. Ha una sensibilità spiccata, è un ragazzo molto più grande dell’età che ha e ha superato anche delle difficoltà personali importanti".

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