Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

Roma, Dzeko si racconta: “Gol più bello? Ce ne sono diversi, ecco la mia top five. La rete contro il Chelsea…”

Roma, Dzeko si racconta: “Gol più bello? Ce ne sono diversi, ecco la mia top five. La rete contro il Chelsea…”

Le parole del centravanti bosniaco

Mediagol8

Vi svelo i miei cinque gol più belli.

Così Edin Dzeko, attaccante della Roma intervenuto per raccontare le sue reti più belle e significative segnate con la maglia giallorossa. Nel corso di un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni del canale YouTube del club capitolino, il Cigno di Sarajevo è voluto partire dai gol confezionati in Serie A contro Napoli Sampdoria. Partite certamente diverse, ma che hanno entrambe segnato in modo particolare l'esperienza di Dzeko all'ombra dell'Olimpico:"Loro spingevano tanto per provare a segnare. sulla sinistra Kolarov ha cambiato gioco di 30-40 metri, quello che sa fare lui. Io ho stoppato, ho puntato Mario Rui facendo finta di andare sul destro, poi l’ho spostata sul sinistro e l’ho presa bene. Reina non ci andò nemmeno vicino alla parata. In un gol del genere devi guardare tutto. Prima di tutto non devi stare in fuorigioco, poi devi vedere Pellegrini, l’avversario, dovevo correre in avanti e guardare il portiere, tutto questo succede in un secondo, non è facile ma ci si può lavorare. Io e Pellegrini ogni tanto litighiamo sul campo e fuori, su tutto. Io gli dico sempre ‘Passami la palla!’ quando non me la passa, cose normali. Poi lui viene da me e dice ‘guarda che palla ti ho messo’ e io ‘guarda che gol ti ho fatto fare’. Siamo molto amici, anzi fratelli. E’ qualche anno che giochiamo insieme, ci diciamo di tutto e a volte serve. Ma lui è un grande giocatore, e con i grandi giocatori è facile capirsi".

Dzeko ha poi raccontato la celebre segnatura al Viktoria Plzen e, in un secondo momento, quella siglata contro il Torino in Serie A: "Ti dico la verità, nella sfida con il Plzen volevo crossare. Mi sono spostato sul destro, c’era un avversario che avrebbe respinto se l’avessi messa dentro. Allora ho fatto la finta di tacco per andare indietro, poi l’ho spostata col destro, volevo metterla dentro ma ho visto che c’erano tanti giocatori in area, solo due nostri. Così ho detto ‘A questo punto tiro’, non è andata male. Poi i giocatori del Plzen si giravano verso di me e mi guardavano come a dire ‘Che gol hai fatto?’. Neanche volevo tirare, l’ho deciso alla fine. Vi racconto quello con il Torino. Faceva caldo quel giorno e c’erano alcuni giocatori nuovi. Non era il top cominciare con uno 0-0, poi è arrivato quel gran cross di Justin (Kluivert, ncr) sul secondo palo. Anche lì non ho pensato, volevo tirare subito al volo e l’ho fatto. Non c’è tempo per pensare di stoppare la palla, potevo farlo e poi calciare col sinistro. Io però pensavo al difensore che era quasi arrivato, mi dicevo ‘ma la prende o no?’ e anche per questo il gol è stato più difficile. Lui è saltato, se l’avesse toccata sarebbe finita lì. Dovevo aspettare che passasse su di lui e poi di piatto è ancora più difficile. E i gol negli ultimi minuti sono i più belli".

Chiosa finale dedicata alla sua rete - a detta dello stesso attaccante - più bella, risalente al match di Champions League contro il Chelsea di tre stagioni fa: "Il girone era importante, con Atletico e Chelsea, anche il Qarabag. Tutti dicevano che al massimo la Roma poteva puntare all’Europa League e noi siamo arrivati primi. Lì c’era anche il settore ospiti, un’emozione unica che non si può spiegare. Il gol è stato bellissimo, l’esultanza anche, ma senza tifosi dietro la porta sarebbe stata diverso. Invece mi sono girato e ho visto subito i tifosi. C’era tutto: gol bello, i tifosi lì, avversario forte, stadio bello, Champions League. Tutto in uno. Poi anche lì, c’era Courtois che è forte, ma se anche ci fossero stati i migliori del mondo in assoluto… Non c’era il tempo per il portiere di alzare le mani. Poi quando mi arriva il pallone sul sinistro… Kolarov mi diceva sempre ‘Tu col sinistro non sbagli mai, ormai sei mancino, non destro’. L’ho presa benissimo, un gol della carriera. Una palla lunga di 40 metri, è difficile. Poi il cross era perfetto, ce l’avevo davanti, correvo verso la porta e così è stato più facile. Anche se quel gol non è stato per niente facile. Per me ogni gol è un capolavoro, la vedo così. Ogni gol che faccio è come il primo".