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Rispoli: “Arkus? Troppe chiacchiere, è stata calpestata la dignità di Palermo. A Zamparini direi…”

PALERMO, ITALY - APRIL 25:  Andrea Rispoli of US Citta' di Palermo, greets supporters after a training session at Stadio Renzo Barbera on April 25, 2019 in Palermo, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

L'intervista all'esterno ormai ex rosanero, Andrea Rispoli: "Stipendi? Ho dato l'ok a Pomini, che è il nostro rappresentante sindacale, a perseguire le azioni legali che il gruppo intende adottare"

Mediagol97

Andrea Rispoli saluta definitivamente Palermo ed il Palermo Calcio.

Da ieri l'esterno destro originario di Cava de' Tirreni non è più un calciatore del club siciliano in quanto il suo contratto è scaduto, ma non quello con la città, dove ha trovato casa e soprattutto l'amore, visto che proprio domani sposerà la fidanzata Nadine Casa. Una meravigliosa emozione per chiudere un'avventura durata ben cinque anni e che, sportivamente parlando, si è conclusa forse nel peggiore dei modi.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il terzino destro ormai ex rosanero, ha ripercorso attraverso le seguenti dichiarazioni la propria esperienza palermitana dal suo arrivo fino al recentissimo e definitivo addio ai colori della società di Viale del Fante, non senza qualche parola pungente nei confronti della proprietà targata Arkus Network.

Presagiva che con l'arrivo di Arkus il Palermo rischiasse di finire tra il dilettanti?

"Troppe chiacchiere. Questa società ci ha aveva perfino chiesto un aiuto per dare un futuro roseo alla squadra, dandoci rassicurazioni non corrisposte a fatti. Avevano preso Marino, tecnico importante, avrebbe fatto bene. Poi, invece non hanno nemmeno iscritto la squadra".

Tra le chiacchiere ci sono anche gli stipendi.

"Già avevamo corso il rischio a febbraio. Grazie alla caparbietà di Foschi sono stati pagati, dobbiamo ringraziare lui e Mirri se non siamo stati penalizzati in classifica. Poi ci è stata tolta la possibilità di fare i playoff, che per quanto siano un terno al lotto, avremmo potuto vincere da terzi in classifica. La Serie A avrebbe premesso alla società di rimettersi a posto con i conti".

Ora fate messa in mora e l'istanza di fallimento?

"Ero in Sudafrica, ho dato l'ok a Pomini, che è il nostro rappresentante sindacale, a perseguire le azioni legali che il gruppo intende adottare".

Dalla Serie A alla probabile Serie D. Se lo immaginava?

"Arrivai e trovai Dybala, Vazquez, Maresca, Gilardino, Belotti e Sorrentino, non immaginavo si arrivasse così in basso. L'anno seguente compimmo un miracolo salvandoci all'ultima giornata col Verona, ma la stagione successiva i programmi peggiorarono e finimmo in B. Il più grande rammarico la finale playoff, fummo vittima di qualcosa di brutto".

É stato l'anno peggiore vissuto da calciatore?

"No, le ultime tre stagioni me le ricorderò per sempre. Da Baccaglini, agli inglesi, passando per la De Angeli, fino ad Arkus. Tutti personaggi in cerca di passerelle sui media senza dimostrare niente. É stata calpestata la dignità di una città e dei dipendenti della società. Abbiamo vissuto qualcosa di surreale, con cambi di allenatori, d.s. e di proprietà, abbiamo toccato il fondo. Mi dispiace per i palermitani, per la città dove ho deciso di vivere, ma sono convinto che ci si rialzerà più forti di prima".

Cosa direbbe a Zamparini?

"Un presidente come lui che ha fatto tanto per il Palermo, doveva usare più accortezza".

É passato da capitano ai margini della rosa, come mai?

"Ho sempre dato il massimo, ho fatto stagioni importanti, Zamparini all'inizio di questa stagione mi ha pure proposto un rinnovo che andava approfondito meglio, ma avvertivo l'assenza di un progetto serio. Le mie sensazioni hanno trovato conferma. Quest'anno ho giocato poco, probabilmente perché ero in scadenza. Dopo due stagioni in Serie A e una in Serie B da protagonista, hanno fatto altre considerazioni".

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