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Ricciardo: “A Palermo mi sono sentito un giocatore di Serie A. Cosa serve per la C? Terrei Felici”. E su Caserta…

"Momento più bello? Il primo gol segnato, proprio sotto la curva nord dei nostri tifosi. Quel boato è stato come un orgasmo, e mi rimarrà dentro per sempre"

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"Seregno? Può sembrare strano, già. Inizialmente ero titubante. Poi però ho conosciuto presidente e d.s.: hanno un grande progetto, come testimonia la scelta dell’allenatore, Franzini, che 2 anni fa col Piacenza ha sfiorato la B. E dopo una chiacchierata ho accettato la sfida con l’intento di vincere ancora".

Gianni Ricciardo è ripartito dal Seregno. Dopo aver conquistato la promozione in C col Palermo, il club rosanero ha deciso di fare altre scelte per l'attacco della prossima stagione. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il classe 1986 ha parlato di cosa serve per fare un campionato di vertice in terza serie: "Direi un paio di rinforzi per reparto. I ragazzi che rimarranno sono una base importante da cui ripartire, ma servono innesti di qualità e con la mentalità giusta. E magari un paio di fuori categoria, oltre ad un allenatore che sappia creare un buon gruppo. Leggo di Caserta: lo conosco, ritengo possa essere il profilo giusto, ma non mi stupirei se alla fine Sagramola e Castagnini tirassero fuori dal cilindro un nome che non è stato ancora accostato al Palermo per la sua panchina".

Oltre che gli over, per il Palermo, in D sono stati fondamentali gli under: "Chi sceglierei? Felici tutta la vita. Non me ne vogliano gli altri, ma Mattia ha dimostrato, giocando a 18 anni un campionato intero da protagonista, di essere il più pronto. Un conto è giocare uno spezzone di gara, un conto è fare 25 partite da titolare in una piazza come Palermo e sbagliare raramente".

Ricciardo infine di è soffermato sulla città di Palermo e sul suo ricordo più bello: "Cosa mi rimarrà? L’affetto della gente e la passione dei tifosi. A Palermo mi sono sentito un giocatore di A, in ogni momento, e di ciò non posso che ringraziare tutti. Tiferò sempre rosanero. Momento più bello? Il primo gol segnato, proprio sotto la curva nord dei nostri tifosi. Quel boato è stato come un orgasmo, e mi rimarrà dentro per sempre", ha concluso l'ex attaccante del Palermo.