serie b

Pomini: “Ero convinto che almeno l’iscrizione sarebbe avvenuta. Arkus? Stessa impressione con gli inglesi”

PALERMO, ITALY - FEBRUARY 28: Alberto Pomini in action during a US Citta' di Palermo training session at Tenente Carmelo Onorato Sports Center on February 28, 2019 in Palermo, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

L'esperto portiere ormai ex Palermo, Alberto Pomini, ha raccontato gli ultimi giorni da incubo vissuti in casa rosanero: "Dopo tutto il caos del ricorso un minimo di illusione, qualche certezza in più, c'era"

Mediagol97

Alberto Pomini racconta gli ultimi giorni da incubo vissuti in casa rosanero.

L'esperto portiere ormai ex Palermo ed attualmente svincolato, intervistato ai microfoni di Tuttomercatoweb, si è espresso relativamente alle più recenti vicende societarie che hanno attanagliato il club siciliano, soffermandosi sulla gestione da parte della proprietà targata Arkus Network. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall'estremo difensore ex Sassuolo su questo tema e non solo.

Pomini, che è successo al Palermo?

"Non lo so, davvero... non so darmi una spiegazione. Non ho idea di cosa si sia messo in moto. Che la nuova proprietà non desse garanzie era la sensazione di tanti. Però dopo tutto il caos del ricorso un minimo di illusione, qualche certezza in più, c'era. Ero convinto che almeno l'iscrizione sarebbe avvenuta. Anche se immagino che anche se ci fossimo iscritti durante l'anno ci sarebbe stato da soffrire".

Prima di Arkus Network gli inglesi a cui Foschi aveva strappato la società dalle mani cercando di farla tornare a galla. Le sue impressioni?

"Beh, sugli inglesi la mia impressione era praticamente uguale a quella su Arkus. Foschi invece ci ha messo l'anima, così come Mirri che ha messo i soldi per davvero al contrario di altri. A febbraio e marzo ci hanno pagato ma già li c'era qualche sentore. La parabola discendente è partita proprio con gli inglesi. Da dentro puoi avere la sensazione se l'interlocutore è credibile o no. Vivevamo da novembre nell'incertezza. Gli interlocutori ci dicevano cose che non corrispondevano ai fatti. A stagione in corso però per non condizionare l'andamento dovevi dire che tutto andava bene, anche se magari immaginavi".

In due anni ne ha viste davvero tante.

"Non ci è mancato nulla, davvero. Con Rispoli qualche settimana prima che accadesse quello che è accaduto abbiamo fatto una battuta del tipo 'dopo tutto sto casino vedi se non ci iscriviamo'. E alla fine, sembra incredibile, non ci siamo iscritti per davvero".

Lei a Palermo è stato apprezzato anche fuori dal campo.

"Palermo mi ha fatto rinascere, essere apprezzato fuori dal campo fa piacere. Vuol dire che al di là del rettangolo di gioco qualcosa lasci. Sono contento".

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