serie b

Perugia, il presidente Santopadre lancia l’allarme: “Siamo in una situazione di guerra, si rischia seriamente di fallire”

"Riprendere ad ogni costo? No. Prima la vita. Se scenderemo in campo lo faremo solo per una questione economica. Ma non basta a giustificare i potenziali rischi"

Mediagol92

Siamo in una situazione di guerra. Se non si riprenderà a giocare, sono convinto che più di qualche club non sarà nelle condizioni di iscriversi”.

Così il presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre, in merito all'attuale situazione delicata che sta attraversando il Paese e che inesorabilmente si ripercuote anche sul mondo dello sport e del calcio in particolare. intervistato da Il Corriere dello Sport il numero uno del club umbro ha poi proseguito: “Il rischio vero è di fallire perché se i fatturati delle nostre aziende primarie sono stati sbriciolati dal blocco delle attività, non ci sarà nessuna possibilità di tenere i piedi le società di calcio. Riprendere ad ogni costo? No. Prima la vita. Se scenderemo in campo lo faremo solo per una questione economica. Ma non basta a giustificare i potenziali rischi”.

Tante polemiche e discussioni anche sui possibili tagli ali stipendi dei calciatori: “Avrebbero un mancato guadagno, non perdite. un stipendio medio in B è di 200 mila euro netto (440 lordo, ndr), da una riduzione eventuale delle mensilità restante un giocatore perderebbe dal 12 al 25 percento del contratto annuale - ha precisato Santopadre -. Credo che la richiesta di una riduzione ragionevole degli stipendi sia un atto dovuto e di responsabilità che non ha bisogno di ulteriori trattative. La continuità aziendale deve venire prima e tutelerà così anche i calciatori in futuro”, ha concluso il presidente del Perugia.