Giorgio Perinetti, tra i top manager per esperienza, carisma e qualità, del calcio italiano, ex dirigente di Roma, Juventus, Napoli e Palermo, tra le altre, si sofferma sulla stagione della compagine rosanero e sulle prospettive della squadra di Baldini in ottica playoff nel corso di un'intervista concessa a "La Repubblica" edizione Palermo.
L'EX PALERMO
Perinetti: “Palermo oltre le previsioni. Tutto su playoff, Mirri e futuro club…”
Giorgio Perinetti, ex dirigente di Roma, Palermo e Juventus, tra le altre, analizza le prospettive del club rosanero in chiave playoff
"Il Palermo ha fatto anche qualcosa in più rispetto a quanto preventivato. Ha sfiorato il secondo posto e, dall’avvento di Baldini, la squadra ha una sua identità e una leggerezza mentale utilissima in questa fase della stagione. Ai play-off conta soprattutto questo. È quasi una lotteria. Partecipano in 28 e si concludono a metà giugno. Ci sono avversari forti come Padova, Reggiana, Pescara ed Entella. Bisogna avere i nervi saldi, mantenere la lucidità e non farsi prendere troppo dall’emozione. Quanto può incidere l’assenza del ritmo gara per chi subentra nei turni successivi? «Può diventare molto complicato tenere alta la concentrazione per tutto quel tempo. Chi parte dalle prime fasi, invece, si allena giocando. I gol di Brunori possono essere determinanti: sta bene e ha trovato continuità nel gioco di Baldini. Futuro Palermo? Il calcio italiano è molto attrattivo per gli stranieri perché ritenuto un contesto sottovalutato e dove si può fare business. Sono già diverse le proprietà estere e molti fondi osservano la situazione. Gli imprenditori italiani latitano e quindi sono loro ad avere i mezzi per potere investire». Come valuta la gestione Mirri? È stato molto avvantaggiato rispetto ad altri imprenditori quando c’è stato il bando per rilevare la società. È una figura romantica, il palermitano che acquista la propria squadra del cuore. Ha fatto il massimo. Adesso è arrivato il momento di chiedersi se può continuare a investire. Dipenderà anche dalla categoria in cui il club giocherà. Il duro sfogo del tecnico dopo la gara di Potenza? Gli interventi di Baldini non sono mai casuali. Voleva scuotere l’ambiente e come al solito è stato puntuale. Lui sa gestire bene queste situazioni".
IL BARBERA - "Il pubblico di Palermo è molto ancorato al risultato immediato e poco propenso a capire i programmi. Quando l’obiettivo è distante tende a seguire solo le partite di cartello. In questa fase la tifoseria farà certamente la sua parte. Il “Barbera” è uno stadio che incute timore fin dall’ingresso in campo, figuriamoci con gli spalti pieni. Mi ha dato più emozioni la stagione del 2001 conclusa con la promozione in serie B dopo una lotta con il Messina, anche perché è arrivata negli ultimissimi minuti contro l’Ascoli".
ILICIC - "Dirigente con Zamparini nel 2012. Un aneddoto? «Mi aveva già contattato nel 2010, il giorno prima dello scontro diretto con la Samp per la qualificazione in Champions League. Gli dissi che non potevo espormi, dato che c’era ancora Sabatini. Tutto nacque perché segnalai Ilicic, dicendo al presidente quanto fosse forte. Poi lo videro all’opera in Europa League nella sfida contro il Maribor e lo acquistarono".
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