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Perinetti-Mediagol: “Ecco la ragione per cui Ballardini non è tornato al Genoa. Il mio futuro? Avevo realizzato un sogno ma…”

L’intervista esclusiva concessa dall’ex dirigente di Roma, Palermo e Genoa, Giorgio Perinetti, alla redazione di Mediagol.it

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Giorgio Perinetti, tra passato e presente.

Dal'esperienza dirigenziale alla Juventus, negli anni Novanta, il manager romano ha proseguito speditamente la sua parabola professionale lasciando sempre un'impronta di rilevo in termini programmatici, organizzativi e gestionali in tutti i club in cui ha operato. L'esperto dirigente ex Roma, Napoli e Palermo ha sposato, nel corso della sua lunga carriera, numerose cause, togliendosi anche diverse soddisfazioni, segnando la storia di società di calibro e tradizione, condividendo il suo percorso con tecnici di acclarata qualità. L'ultima avventura, fino a giugno scorso, tra le fila del Genoa, dove ha incrociato un ex rosanero: Davide Ballardini. Nel corso di un'intervista concessa in esclusiva alla redazione di Mediagol.it, Perinetti si è soffermato su frizioni e divergenze tra l'allenatore romagnolo ed il patron del club ligure, Enrico Preziosi, che hanno costituito un fattore decisivo nel mancato ritorno di Ballardini sotto la Lanterna.

"Davide ha avuto tre esperienze tutte positive al Genoa, magari dopo l'ultima separazione ci sono state divergenze, si sono create situazioni e tensioni, i rapporti non saranno rimasti ottimali e il tecnico è stato intellettualmente onesto, Ballardini ha pensato che ritornando in Liguria non potessero ricrearsi i presupposti di un legame sereno e fiduciario con la proprietà che potesse giovare alla squadra. Probabilmente ha avuto ragione. In un primo momento l'organico del Genoa è stato sopravvalutato, poi sottostimato e alla fine Preziosi non ha esitato a rinforzare la squadra pur di salvarla. Sicuramente Ballardini temeva che non si sarebbero potuti creare i presupposti per un lavoro tranquillo e lineare in virtù delle incomprensioni precedenti, ed era fermamente convinto che ricongiungersi sarebbe stato controproducente per entrambe le parti. Tecnici di grande personalità? Ho sempre avuto il privilegio di lavorare con tecnici di grande personalità, non mi piace pensare di avere un allenatore che accetta passivamente il programma della società senza dire la sua ed imporre le sue idee. Ritengo che il tecnico deve sempre ragionare di concerto con il club per scegliere insieme i giocatori più funzionali a quello che è il suo verbo calcistico. Quando si costruisce una squadra ci vuole grande collaborazione e condivisione, in modo da marciare insieme e superare al meglio le difficoltà fisiologiche nel corso del campionato. È importante che società e allenatore si aiutino a vicenda, con il tecnico che pensa al campo insieme ai calciatori e la dirigenza che deve contribuire a creare una protezione da pressioni esterne e critiche strumentali. Ricominciare il mio percorso dirigenziale?Avevo praticamente realizzato il mio sogno di lavorare all'estero, ormai ho anche una certa età e questa situazione di emergenza ha di fatto arenato il tutto, non ha di certo contribuito a far ultimare il progetto che avevo in via di definizione. Speriamo di ripristinare al più presto condizioni di normalità, tornando alla vita di tutti i giorni con gli insegnamenti che questa situazione drammatica certamente ci ha dato. L'Italia in vista del prossimo campionato europeo? Mancini è un tecnico che ha la grande capacità di infondere ad una nazionale la sicurezza di potersi esprimere giocando a calcio senza timore, affrontando al massimo gli avversari e imponendo il proprio gioco. In questo il ct è stato bravissimo, creando una squadra fresca, audace e brillante, dalla mentalità meno speculativa, andando sempre a cercare la vittoria, lanciando ogni volta nuovi giovani forti presentati al meglio dal campionato italiano. Credo che il rinvio dell'Europeo al 2021 gioverà molto alla nostra nazionale, permettendo ai ragazzi di crescere e di maturare, affinando intesa e automatismi, e soprattutto di recuperare giocatori di straordinario talento come Zaniolo".