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Perinetti: “Il movimento calcio deve ripartire, bisogna correre qualche rischio. Mercato? Ecco come sarà”

"La paura sarà una compagna. Giocare in sicurezza significherebbe aspettare il vaccino. Ma se dovessimo aspettare così tanto, poi alla ripresa non ci sarebbero più le società di calcio"

Mediagol92

"La ripresa del campionato? Dispiace che i vari incontri non siano serviti a chiarire tutti gli aspetti. Però non è neanche sbagliato perché bisogna essere certi di poter ripartire”.

Inizia così la lunga intervista rilasciata ai microfoni di Tuttomercatoweb da Giorgio Perinetti. L'ex direttore generale di Palermo, Venezia e Genoa ha poi proseguito: "Dispiace che alla ripresa si giocherà a porte chiuse, ma il movimento deve ripartire. Per le porte aperte ci vorrà tempo. Il calcio è un’impresa che ha diritto di pensare alla ripartenza. L’ondata populista che dice che non bisogna ripartire non pensa al bene del sistema perché attorno al calcio ci sono persone che lavorano dignitosamente per portare a casa lo stipendio. Il 4 maggio lo voglio leggere come un segnale di ripresa”.

L'esperto dirigente romano si è anche soffermato sulle paure che potrebbero avere i calciatori: “Qualunque professionista avrà questa paura. Così come noi avremo timore di viaggiare. Ma se si vuole assicurare la ripresa qualche rischio lo correremo tutti. La paura sarà una compagna. Giocare in sicurezza significherebbe aspettare il vaccino. Ma se dovessimo aspettare così tanto, poi alla ripresa non ci sarebbero più le società di calcio”.

Particolare sarà sicuramente anche il calciomercato, ma Perinetti è sicuro di una cosa: "Bisognerà trovare delle formule diverse e quindi utilizzare il cellulare. Il mercato si farà dalle sedi o dalle case. Ma sarà una sessione diversa anche nella sostanza. Ci saranno movimenti funzionali. E chi ha giocatori forti non abbasserà i prezzi. Voglio essere ottimista e sperare che si possa riprendere... nelle trattative si potrà litigare bene anche per videochiamata".