Le parole di Manuel Peretti.
serie d
Peretti: “Il mio sogno è affermarmi come giocatore, contro l’Acireale sarà memorabile. Ecco perché ho scelto il 54…”
Il difensore del Palermo ha raccontato alcuni retroscena relativi alla sua carriera
Alcuni giorni prima della sfida contro il Biancavilla, il difensore del Palermo è intervenuto ai microfoni di TRM raccontando alcuni retroscena relativi alla sua carriera come ad esempio la scelta del numero di maglia. Queste le sue dichiarazioni: "Il mio nome deriva dal migliore amico di mio fratello, quando aveva 7 anni mio fratello aveva questo amico ed è riuscito a convincere i miei genitori a chiamarmi così. 35.000 al Barbera contro l'Acireale? Se le cose stanno ancora così e noi continueremo a vincere, contro l'Acireale sarà una partita memorabile. Perché con questa dirigenza trovarsi in Serie D per una partita fondamentale, penso che sia una cosa veramente importante. Nazionale italiana femminile e maschile? La differenza indubbiamente si sente, il calcio o il basket maschile sono più seguiti rispetto a quello femminile, però devo dire che sono stato sorpreso dalla partita dell'Italia femminile al Barbera perché non mi aspettavo ci fossero così tante persone. Gesto scaramantico prima del match? Solitamente quando faccio il riscaldamento metto i parastinchi prima di entrare in campo, una cosa che ho sempre utilizzato. All'Hellas Verona una dei miei anni più brutti, ero tra i più piccoli e ho rimediato un infortunio pesante che mi ha tenuto fuori per un po'. Piatto preferito? Vado matto per i dolci, sono incredibili. Palermo grande trampolino di lancio, la piazza è calorosa e ringrazio anche i miei compagni più esperti perché ci danno sempre una mano. Il mio sogno è quello di affermarmi come giocatore e spero che questa città mi riesca a dare tanto. Vorrei ritagliarmi il mio spazio a livello individuale, ma penso che sia più importante vincere il campionato e cercare di riportare questa squadra più in alto possibile come collettivo. Numero maglia? E' la somma delle date della mia famiglia, è stata una cosa un po' simbolica che ho voluto portarmi qui a Palermo".
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