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Pelagotti: “Palermo da Serie A, in D livello tecnico bassissimo. Anche l’Italia di Mancini in certi campi…”

L'estremo difensore rosanero Alberto Pelagotti dice la sua sulla Serie D e sulle differenze con i campionati professionistici

Mediagol22

L'analisi di Alberto Pelagotti.

Il portiere classe '89, che nella sua carriera ha militato in Serie A tra le fila dell'Empoli, ha deciso quest'estate di approdare tra i dilettanti per vestire la maglia del Palermo. Una scelta di cui Pelagotti, divenuto uno dei protagonisti della rinascita del club, non si è certamente pentito.

Il portiere rosanero, intervenuto ai microfoni di TMW, ha parlato delle notevoli differenze che intercorrono tra le serie professionistiche e quelle dilettantistiche: "Lo scalino più grosso è tra la Serie A e le altre categorie. La A è un campionato a parte, dopo avere fatto 3-5 anni totali in A ripartire è stato molto difficile. C’era un complesso nella mia testa, dovevo fare una mappatura dei campionati minori e non era facile. Ad Arezzo è stato semplice perché non avevamo nulla da chiedere, ma abbiamo rischiato di andare in Serie B. Qui sembra che l’organizzazione sia da Serie A. Calarmi dentro è stato semplice, poi quando giochi a Biancavilla o Palmi, beh, no. Devi cambiare visione. Il livello tecnico è bassissimo, c’è solo aggressività, recuperare palla, stare alti e fiato sul collo. C’è più intensità che tecnica".

In particolare, tanto il gap di qualità in merito ai terreni di gioco: "Ho visto la Nazionale italiana contro l’Armenia, se dovessero giocare in certi campi di D farebbe fatica. Perché le distanze tecniche si annullano, i campi sono tre metri quadri per tre. Al Barbera imponiamo il nostro gioco, abbiamo più spazi. In allenamento abbiamo a disposizione un campo sintetico. Non ho paura a dire che chi ha un centro sportivo adatto guadagna 3-4 punti all’anno, fanno la differenza. Noi ci alleniamo sul cemento e poi ci spostiamo sulla terra, sull’erba. Non ci favorisce, ma la categoria è questa. Speriamo ci sblocchino Boccadifalco per i prossimi 4-5 mesi della stagione, così ci rimettiamo a posto a livello fisico. Non è un caso avere avuto tanti infortuni. Si potrà dire sfortuna, ma il campo incide. Non è mai facile vincere in Serie D. Voglio spezzare una lancia in favore dei direttori, sono due persone straordinarie. Sanno fare il lavoro al massimo, con loro hai quella chance di salire subito".