Leandro Paredes, ex centrocampista della Roma attualmente allo Zenit San Pietroburgo di Roberto Mancini, è stato intervistato da 'L'Ultimo Uomo', una rivista di sport online.
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Paredes: “Totti un campione, De Rossi mi ha insegnato a non mollare. Messi? Il Dio del calcio”
Nel corso di un'intervista, l'ex giallorosso ha ammesso che il suo processo di maturazione è passato anche dai tanti consigli ricevuti da parte di diversi campioni
Inizia parlando della sua nuova esperienza in Russia: "Qui sto molto bene, anche se poi arriverà il freddo e non farà tanto piacere. Sono stato il primo degli argentini ad arrivare qui, diciamo che ho fatto il primo passo". Poi racconta il rapporto con il suo ex allenatore ai tempi dell'Empoli, Marco Giampaolo: "Mi ha fatto crescere tantissimo come persona, prima che come calciatore. Soprattutto mi ha incoraggiato quando ho iniziato a giocare nel ruolo di regista. Quando stai vivendo un cambiamento pensi sempre di sbagliare, di non essere in grado. Lui mi ha insegnato ad avere fiducia in me stesso".
Parole al miele anche per alcuni suoi ex compagni, in primis Riquelme che lo scelse come suo erede. E per gli ex compagni alla Roma ossia Totti e De Rossi: "Francesco è uno dei più forti nel gioco di prima, uno dei migliori in assoluto: è la sua carriera a parlare per lui. E fuori dal campo, persona straordinaria che ti aiuta in tutto. Daniele De Rossi? Mi ha insegnato a non mollare mai e ad allenarsi ogni giorno al massimo". Su Messi invece: "Il miglior giocatore della storia delcalcio - ammette Paredes - cercherò di imparare quanto posso da lui".
Infine una speranza: "In Russia oggi mi trovo benissimo, ma un giorno mi piacerebbe tornare a Roma. Lì ho vissuto tre anni fantastici: la gente, la città, tutto. Mi piacerebbe davvero, un giorno, tornare".
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