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Paparesta e il cartellino giallo a Nicchi: “Cambia troppo spesso idea e non spiega le decisioni. Manca uniformità, VAR e polemiche…”

L'ex arbitro e attuale dirigente del Palermo, Gianluca Paparesta, interviene a gamba tesa sulla questione arbitrale e indica la strada da seguire...

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Le polemiche di matrice arbitrale impazzano, come sovente accade, nel campionato di Serie A. Episodi controversi e soggetti a plurime interpretazioni, decisioni discutibili e proteste vibranti il cui eco risuona ben oltre il triplice fischio finale. Le modalità di utilizzo del VAR per supportare al meglio i direttori di gara e ridurre al minimo il margine di errore. L'ex arbitro, oggi dirigente del nuovo Palermo targato Mirri-Di Piazza, Gianluca Paparesta ha detto la sua sul frangente particolarmente delicato vissuto dal mondo arbitrale. Di seguito le dichiarazioni dell'ex fischietto pugliese rilasciate ai microfoni di Lady Radio.

"Situazione arbitrale? Il VAR non può che essere un aspetto positivo, Nicchi era contro inizialmente a questo e persino anche allo spray per la distanza sul calcio di punizione ed adesso è un fautore di entrambe le cose. Cambia spesso idea, spero lo faccia di nuovo e si apra un po' di più dal punto di vista della comunicazione per spiegare le decisioni dubbie per eliminare tante polemiche. Alcuni atteggiamenti rasentano l'incomprensione. L'arbitro deve cercare di far svolgere al meglio la gara, con massimo rispetto nei confronti di dirigenti, giocatori, tifosi... Critiche sulla discrezionalità nelle scelte degli arbitri? Spero che siano solo sensazioni date in maniera errate. Magari ci fosse la possibilità di esprimere giudizi più oggettivi, ma anche con il VAR sorgono diverse perplessità. Non vorrei che si rallenti un processo che sta andando nella giusta direzione. A volte lo strumento tecnologico non viene utilizzato e bisognerebbe dare delle spiegazioni per questo. Si corre il rischio che a distanza di una settimana vengano prese decisioni diverse l'una dall'altra e giustamente si alimentano dei dubbi. In Italia ci si chiude anche a distanza di giorni. Per esempio per fare un esempio pratico: Milik ha subito fallo con il Lecce, ma sembrava simulazione per l'eccessiva caduta. Una spiegazione avrebbe evitato numerose polemiche".