Una vita sul rettangolo verde.
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Papadopulo-Mediagol: “Coronavirus? Stop al calcio tardivo. Lazio, credi nello scudetto! Il tifo biancoceleste…”
L'intervista concessa dell'ex tecnico di Lazio e Palermo, Giuseppe Papadopulo, alla redazione di Mediagol.it
Prima da giocatore, poi da allenatore: Giuseppe Papadopulo non dimentica il suo passato, vissuto per gran parte in giro per l'Italia prestando la sua egregia professionalità e coltivando la sua più grande passione, il calcio. Dopo l'esperienza sulla panchina del Cecina agli inizi della sua carriera e la storica promozione in Serie A conquistata con il Siena, per Papadopulo, negli anni successivi, arriva l'occasione di guidare club di assoluto prestigio in massima serie come Lazio, Palermo e Torino. Nonostante non sia più in cerca di un nuova avventura professionale, il tecnico originario di Casale Marittimo, non ha mai smesso di seguire la Serie A e i club in cui ha militato da calciatore o guidato dalla panchina nel corso della sua carriera.
Nel corso di un'intervista esclusiva concessa alla redazione di "Mediagol.it", Papadopulo si è soffermato su svariati temi caldi relativi al calcio nostrano, soffermandosi in particolar modo sull'emergenza sanitaria legata al Coronavirus e sull'impatto che quest'ultima ha avuto nel mondo dello sport.
"Fermare tutto per salvaguardare la salute dei cittadini? Sono un po' le regole della vita, perché la vita viene prima di tutto e chiaramente è un bene prezioso che dobbiamo salvaguardare nel miglior modo possibile, stiamo riscoprendo questa ineluttabile verità che probabilmente avevamo un po' dimenticato. Lo stop ai campionati di calcio? Probabilmente questo provvedimento, che non solamente io condivido, andava preso prima da chi doveva prenderlo. Chiaramente da questa situazione non ne saremmo certo usciti in modo rapido e definitivo, anche se, ad oggi, non possiamo ancora dire come e quando supereremo lo stato di emergenza. Cristallizzare classifiche attuali o annullare interamente la stagione in corso? Io credo che si debba scegliere una via di mezzo, che potrebbe essere quella di riprendere, quando sarà possibile, da questa posizione il campionato. Credo e spero che, come tutte le cose della vita e del mondo, tutto abbia un inizio e una fine e dunque anche questo momento drammatico dovrà volgere al termine. Quando questo avverrà penso che il campionato debba riprendere, cosa che mi auguro possa accadere quanto prima".
L'esperto tecnico toscano si è poi espresso sulla lotta scudetto e sulla sorprendente stagione della Lazio: "E' chiaro che il cammino della Juventus e dell'Inter poteva essere preventivabile. Il percorso magnifico della Lazio, al contrario, anche se il club biancoceleste costituisce un possibile outsider tenuto sempre in grande considerazione, non lo era. I biancocelesti stanno dimostrando di meritare una dimensione di prestigio e purtroppo, questo contingente stop forzato, ha interrotto questa esaltante lotta a tre che poteva premiare una squadra che fino a questo momento ha dimostrato di meritare maggiormente la posizione che occupa. Qual è il segreto della Lazio? Soprattutto la risposta di grande gruppo che riesce a dare la squadra, aldilà delle individualità. Una squadra quando si trova in quella posizione in classifica ha all'interno del suo gruppo dei giocatori importanti, ma oltre questo, sta dimostrando di avere grande coesione e tangibile coralità e questo è ascrivibile ai meriti del tecnico, dei suoi collaboratori, della società e dell'ambiente. Il pubblico laziale non è secondo a nessuno".
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