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Paolo Rossi, il ricordo di Graziani: “Io, Pablito e quell’abbraccio dopo il Brasile. Merita il lutto nazionale”

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex attaccante del Torino e della Nazionale italiana

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"È una giornata davvero triste, Paolo era un uomo solare, una persona spiritosa, divertente, sempre pronto alla battuta".

Parola di Francesco "Ciccio" Graziani. L'ex attaccante del Torino e della Nazionale italiana, intervenuto ai microfoni di 'Retesport', ha voluto ricordare e omaggiare il compagno di squadra e amico Paolo Rossi, eroe del Mundial del 1982, prematuramente scomparso nella notte all'età di 64 anni.

"Abbiamo condiviso momenti storici, clamorosi, come la vittoria del Mondiale: senza i suoi gol non saremmo mai arrivati a quel traguardo. Ricordo che Paolo arrivò al Mondiale dopo un'inattività di quasi due anni, avevamo fatto una preparazione dura a livello atletico e lui non giocò bene le prime tre partite con la Nazionale. Diceva sempre di sentire le gambe pesanti. La critica e la stampa volevano un cambio: dentro Causio al suo posto, con il sottoscritto centravanti. Lo incontrai la mattina in piscina, era solo, mi disse che era preoccupato, che non avrebbe giocato la partita successiva, dopo la vittoria contro l'Argentina. Gli dissi che aveva fatto un lavoro eccezionale in quella sfida e che Bearzot, che lo adorava, lo avrebbe fatto giocare contro il Brasile. Lo rincuorai, ritrovò serenità e quando vincemmo contro il Brasile, tornando negli spogliatoi, c'era tanto entusiasmo, prima di andare a fare la doccia, Paolo mi abbracciò, fortissimo, senza dirmi nulla, ma pensai che quell'abbraccio era legato a quelle parole che gli dissi prima del match. Un abbraccio affettuoso, senza dirci nulla, che ricorderò sempre e porterò sempre nel mio cuore", sono state le sue parole.

"Visse malissimo la vicenda del calcioscommesse. Ci ha sempre raccontato che quel processo era tutto una farsa, che non partecipò mai a nessuna combine, si dichiarava sempre innocente. Era una ragazzo serio, gioioso, noi gli abbiamo sempre creduto, perchè intimamente dimostrava una lealtà straordinaria. Mai una polemica, mai una discussione, mai una presa di posizione scorretta o irriguardosa, è sempre stato corretto ed educato con tutti. Mi auguro il Presidente Mattarella, o il presidente Conte, possano indire il lutto nazionale come successo per Maradona in Argentina, perchè Paolo se lo merita. Lui e Zoff sono le immagini, l'emblema della vittoria del Mondiale in Spagna. Bruno Conti è stato in assoluto il miglior calciatore del Mondiale, quello che ha reso di più e ha divertito di più, ma Paolo Rossi se vai in qualsiasi posto del Mondo viene ricordato come simbolo di quella vittoria", ha concluso.

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