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Paolo Rossi, il commovente saluto di Buffon: “Un pezzo della mia fanciullezza, grazie di tutto”

Il commovente messaggio dell'estremo difensore bianconero a poche ore dalla scomparsa di Paolo Rossi

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Nuovo lutto nel mondo del calcio.

Si è spento questa notte all'età di 64 ani l'ex campione del Mondo Paolo Rossi, stroncato da un male incurabile. Tantissimi i messaggi di cordoglio pervenuti in queste ore alla famiglia dell'ex calciatore, rimasto per sempre impresso nei cuori di tutti italiani. Tra questi, non mancano quelli di Gianluigi Buffon. L'estremo difensore, dopo la scomparsa di Rossi, ha diffuso un lungo messaggio di cordoglio tramite Instagram per celebrare la bandiera bianconera e della Nazionale italiana.

In questo anno da tregenda che volge finalmente al termine, tra gli altri, ci lascia pure Pablito. Non sono abituato a lasciare scritti commemorativi speciali, perché ritengo gli uomini uguali, con un destino più o meno lungo, e con la stessa sorte di dover morire. Ma seppur tutti uguali di fronte alla morte, c’è qualcosa che ci distingue gli uni dagli altri mentre si è in vita. E questo qualcosa sono le opere!!! Nell’anno in cui ci lasciano icone sportive come Kobe Bryant e Maradona, si aggiunge Paolo Rossi.  Ecco. Paolo Rossi, che molti giovani non sanno neppure chi sia stato, appartiene alla mia fanciullezza, appartiene al mio senso di appartenenza, appartiene a quel bimbo che – nelle afose estati del 1982, ma anche ’83 e ’84 – indossava con fierezza la maglia azzurra dell’Italia, con il numero 20, ed ad ogni gol segnato giocando urlava: ‘Gol di Pablito… Gol di Pablito… Ancora gol!!!‘.

"E poco importa se la maglia troppa lunga arrivava alle ginocchia… L’importante era sentirsi in comunione con lui, anzi, essere lui, sperando che – chissà per quale strano miracolo – avendo il suo feticcio addosso, potessero migliorare le prestazioni sportive. Ecco, in quell’Italia profondamente diversa, in quell’Italia che soffriva, in quell’Italia scossa in cui ci si ammazzava in nome e per conto di qualsiasi confuso ideale, lui ha avuto la capacità di fare da collante e di farci riavvicinare l’uno all’altro, abbracciandoci, di farci riunire, di farci sognare ed infine emozionare ed esultare, come se tutto il male e tutti i problemi fossero alle spalle, sfocati. In pratica, ha avuto il privilegio ed il merito di far voltare pagina alla nostra nazione almeno per qualche momento e ci ha regalato di nuovo il dono della ‘condivisione autentica’. Quindi stamattina, mentre portavo i miei figli a scuola, ho cercato di spiegare loro chi fosse Paolo Rossi, ma soprattutto mi interessava che capissero che cosa ha rappresentato per me.

In sei parole è stato: ispirazione – riscatto – sogno – emozione – felicità – orgoglio… È stato quello che Maradona ha rappresentato per Napoli… La stessa identica cosa, ed è per questo che oggi il mio cuore e la mia anima italiana si sentono malconci ed orfani. Ciao grande Pablito… E grazie ancora“.

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