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Palermo, Tedesco: “Onore alla squadra, Filippi ha un merito. Futuro? Al club dico una cosa”

Palermo, Tedesco: “Onore alla squadra, Filippi ha un merito. Futuro? Al club dico una cosa”

Le parole dell'ex giocatore e tecnico dei rosanero

Mediagol8

Corsa, grinta e doti realizzative sopra la media. Erano queste alcune della caratteristiche che hanno reso Giovanni Tedesco uno dei calciatori più amati dalla tifoseria rosanero. Un sacrificio totale quello che l’ex centrocampista ha sempre messo in campo per la causa Palermo, alla quale ha dato il suo contributo sul terreno di gioco negli anni tra il 2006 e il 2010. Tanti successi e soddisfazioni con la maglia del club di Viale del Fante per il classe ’72, che proprio con indosso la maglia palermitana ha dato il suo addio al calcio giocato ormai un decennio fa.

Giovanni Tedesco

Proprio l’attaccamento dimostrato da Giovannino negli anni trascorsi all’ombra del Renzo Barbera, ha portato lui stesso a rilasciare dichiarazioni abbastanza dure nei confronti del rendimento stagionale della compagine rosanero. Il Palermo – guidato prima da Roberto Boscaglia e poi da Giacomo Filippi – è venuto a capo di un campionato certamente al di sotto delle più rosee aspettative di inizio stagione. Il settimo posto in classifica maturato al termine della regular season è la fotografia nitida di un’annata sportiva programmata con più di qualche intoppo, evidenziatosi sin dalle prime uscite di campionato.

Diversi gli insuccessi e le debacle pesanti, che hanno portato lo stesso Tedesco a spendere parole di rilevanza assoluta sul rendimento della franchigia del capoluogo siciliano. Ecco le sue dichiarazioni, rilasciate direttamente ai microfoni di Gold 78 nel corso del noto format Diretta Stadio.

PLAYOFF - "Il Palermo ha fatto più di ciò che mi aspettavo. Merito a Filippi che ha fatto un ottimo lavoro nel ricompattare un gruppo e una tifoseria, non era facile dopo l'esonero di Boscaglia. In generale credo che il Palermo abbia fatto tanto. L'ho sempre detto che non era una squadra attrezzata per vincere il campionato. Alla fine è riuscito a fare dei playoff in maniera dignitosa, considerando che Filippi ha tirato fuori il meglio della squadra senza alcune pedine importanti. E' stato bravo a lavorare nelle difficoltà e nelle assenze. Sotto l'aspetto societario è mancato tanto invece, dal precampionato, non facendo amichevoli, fino al fatto di non aver allestito una squadra competitiva. Noi siamo Palermo e se si deve ambire a più del settimo posto, la responsabilità da parte di qualcuno c'è".

FUTURO DELLA SQUADRA - "Prima di tutto investirei sull'organico, la Serie C è un campionato infernale e chiamandoti Palermo tutti vogliono batterti. Ripartire da una base importante che in squadra c'è e aggiungere 3 o 4 elementi che vanno a completare. Ieri sera ad esempio la partita l'ha risolta un singolo che non è Sonny D'Angelo ma Maniero, un'attaccante di  categoria. Poi di conseguenza bisognerebbe parlare con Filippi, iniziare da lui sarebbe un punto di partenza importante dato che già conosce il gruppo. Società? Questo campionato è servito a capire le difficoltà, non prendendo in giro la città la tifoseria. Basta essere chiari e la gente di Palermo capisce bene".

PALERMO-NAPOLI -  "Quella partita non nasce nel giorno stesso della gara ma una settimana prima, io non dovevo giocare, Zamparini non era d'accordo per vedermi in campo quella sera ed è stata una settimana turbolenta con Colantuono che è un allenatore di carisma. E quando sono riuscito a segnare la doppietta, ho fatto 100 metri per abbracciare mio figlio sotto la curva sud ma lui lì non c'era e quando segnai il secondo gol andai nella curva nord dove finalmente vidi mio figlio".