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Palermo, Sforzini: “Ho il cuore rosa, la città mi stimolava. Felici? Nuova promessa”

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Le parole dell'ex ariete del Palermo che ha conquistato la promozione in Serie C nel 2020

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Parola a Ferdinando Sforzini. Più di cento reti in carriera e una personalità straripante, in campo come nello spogliatoio. Per i tifosi del Palermo, Sforzini ha rappresentato una pagina troppo breve della storia del nuovo club rifondato nel 2019.

L'attaccante - che ha da qualche settimana dato l'addio al calcio giocato - è stato uno dei protagonisti della prima stagione del nuovo Palermo, conclusasi con la vittoria del campionato di Serie D ma anche con lo stop anticipato del torneo a causa dell'insorgere della pandemia. Un evento, questo, che ha reso ancora più breve l'esperienza di Sforzini a Palermo, anche se lo stesso ex centravanti non ha mai smesso di ricordare quanto sia stato importante e stimolante per lui l'apporto emotivo della città, dentro e fuori dal campo.

Intervistato alle colonne odierne de La Repubblica-Palermo, il classe '84 ha spiegato il suol rapporto con il capoluogo siciliano e con i tifosi rosanero, parlando anche del perché la sua avventura con il club di Viale del Fante sia terminata così presto. Ecco, di seguito, alcuni passaggi salienti della sua intervista: "Fossi rimasto, forse avrei allungato la mia carriera perché giocavo in una città che mi stimolava e mi stimava. Palermo è stupenda, molto accogliente, con un clima fantastico. Mi sono trovato benissimo. Ho parlato con i dirigenti rendendomi disponibile anche a un ruolo marginale per far crescere Lucca, con cui peraltro ho un bel rapporto. Hanno puntato su elementi più giovani. Ci può stare, non serbo né rancori, né astio". 

"Futuro? Resto nel calcio. Ho finito il corso di direttore sportivo e a marzo avrò l’abilitazione con una tesi sulla psicologia del calciatore. Nostalgia? Mi ero già messo il cuore in pace. Con Felici ci sentiamo spesso, come con Floriano, Crivello, Accardi. Mattia ha potenzialità incredibili ed è elemento di sicure prospettive. Sarà sicuramente protagonista e darà una grossa mano per arrivare più in alto possibile. Campobasso? Tiferò Palermo, non c’è bisogno di chiedere. Campobasso è stata un’esperienza breve e negativa. Ci vuole prima rispetto per la persona e questo è mancato. Il campo viene dopo. Troppe bugie e poca chiarezza nei miei confronti".