serie d

Palermo, Pergolizzi pensa al tridente: col Biancavilla Lucera e Ficarrotta dal 1′, Rizzo Pinna scalpita. Le utlime

Il tecnico rosanero studia in vista della gara di Coppa Italia di domani pomeriggio, spazio a chi ha giocato di meno

Mediagol92

"Tridente o non tridente? L’esperimento di Pergolizzi è andato a buon fine contro il San Tommaso e anche in Coppa Italia, nella sfida di domani col Biancavilla, potrebbe decidere di schierare un attacco a tre punte".

Apre così l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia parlando della probabile formazione che scenderà in campo per il Palermo nel match di domani contro il Biancavilla. Nonostante il tecnico rosaneroRosario Pergolizzi abbia nel corso delle passate settimane provato con insistenza il 4-3-1-2, adesso l'allenatore palermitano sembra intenzionato a rivedere il suo diktat tattico. L'esperimento fatto nella gara interna contro il San Tommaso, col modulo con tre punte, ha portato i suoi frutti ed adesso Pergolizzi riflette. Tanto turnover e circa nove cambi rispetto alla sfida contro gli avellinesi: "Se tra i superstiti dovesse esserci uno tra Santana e Ricciardo, allora i rosa potrebbero nuovamente scendere in campo col 4-3-3 che ha ben impressionato nella prima mezz’ora del match con i biancoverdi. Con interpreti chiaramente diversi, visto l’impegno ravvicinato e la volontà da parte del tecnico di provare chi finora non ha avuto molte chance per mettersi in mostra".

Chi dovrebbe trovare spazio nella gara di domani è quasi certamente Raimondo Lucera, autore del gol vittoria contro il Marsala, con lui in avanti potrebbero esserci anche il neo acquisto Luca Ficarrotta e Andrea Rizzo Pinna, con quest'ultimo che scalpita. Un tridente piuttosto leggero, con nessun vero e proprio centravanti. Più facile che alla fine Pergolizzi opti per un 4-3-1-2, schieramento dove potrebbe tutt'al più anche far a meno di una classica punta: "La tentazione di riproporre il tridente c’è, perché il tecnico vuole provare chi finora è stato nelle retrovie e il modulo sembrerebbe essere quello adatto alle caratteristiche degli «esclusi»", conclude il quotidiano.