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Palermo, oggi il cda: prosegue il ‘duello’ Mirri-Di Piazza. E c’è già chi è interessato alle quote

Questo pomeriggio il consiglio di amministrazione del club rosanero

Mediagol92

"Altro Cda, altro round del duello a distanza tra Mirri e Di Piazza".

Apre così l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia, parlando del consiglio di amministrazione del Palermo che si terrà questo pomeriggio. I due proprietari del club rosanero, Dario Mirri e Tony Di Piazza, stanno vivendo un periodo di forte tensione, con l'italoamericano che ha annunciato di voler cedere le proprie quote (40%), dopo essersi dimesso dalla carica di vicepresidente.

Mirri ha già espresso pubblicamente l'intenzione di rilevare l'intero pacchetto azionario, ma diversi investitori hanno già bussato alla porta per comprendere la fattibilità di un'eventuale operazione: "Manifestazioni di interesse, più che proposte vere e proprie, quelle che due soggetti hanno presentato all’immobiliarista originario di San Giuseppe Jato. Uno di questi partecipa già nel capitale di un altro club in Europa (non in Italia), ma non vorrebbe limitarsi alla quota minoritaria. Attualmente, però, è soltanto quella ad essere in vendita", si legge.

Il tutto, però, partendo dal presupposto che Mirri ha un diritto di prelazione sulla parte di Di Piazza e, qualora dovesse arrivare un'offerta ufficiale, avrebbe trenta giorni di tempo per pareggiarla e rilevare il 100% della società. Nel corso del cda di oggi non si discuterà di tutto questo, essendo il tema riguardante Hera Hora, holding che possiede il 99% della società.

All'ordine del giorno, invece, ci sono diversi altri aspetti parecchi caldi: dai rilievi mossi dal socio di minoranza nei confronti dell'amministratore delegato Rinaldo Sagramola allo stadio, passando per il centro sportivo. Proprio su quest'ultimo punto, Di Piazza avrà tempo fino a lunedì per far sapere se ha intenzione di partecipare all'investimento o meno, essendo al di fuori dei 15 milioni previsti per Hera Hora: "Allo stato attuale, la strada appare spianata verso un «no», considerando le scintille avute finora con Mirri".

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