Avanti insieme, per ora.
serie c
Palermo, Mirri: “Serie C impresa dovuta. Il gesto d’amore di tifosi e giocatori…”
Le dichiarazioni del presidente del Palermo, Dario Mirri
L'armistizio imprenditoriale tra Dario Mirri e Tony Di Piazza mira a garantire stabilità e fluidità operativa al club rosanero in sede di programmazione della prossima stagione calcistica. Tuttavia, le crepe che hanno inficiato il rapporto professionale ed interpersonale tra i due artefici della rinascita del calcio nel capoluogo siciliano appaiono difficilmente sanabili. Frizioni, insofferenze, diversità di vedute tra l'azionista di maggioranza e l'ex vicepresidente rosanero, ribadite nella forma e nella sostanza nel corso dell'assemblea dei soci tenutasi il nove giugno. Saggezza e raziocinio che consigliano di abbassare profilo e toni della contesa in un momento estremamente delicato, forse topico, per il futuro del club. C'è un campionato da vincere ed una Serie B da conquistare a tutela degli investimenti compiuti e della gloriosa storia della società di Viale del Fante. Per eventuali svolte in seno al club se ne riparlerà a tempo debito. Dario Mirri, a poche ore dall'assemblea dei soci che avrebbe dovuto costituire una sorta di bivio tra le parti, racconta la sua verità in sede di conferenza stampa.
"Ringrazio chi ci ha creduto dal primo giorno, era un'impresa dovuta anche se nel calcio nulla lo è. Mi sono caricato l'obbligo della vittoria, un campionato emozionante che è stato interrotto all'improvviso per le note vicende. La squadra ha dimostrato di meritare giorno dopo giorno, la squadra ci ha rappresentato in modo esemplare. Da tifoso ricordo le vittorie e le sconfitte, grazie al cuore e alla passione della città che ha riversato su tutti noi. Il dovere vincere è stata una grave e grande responsabilità, non era facile trasmettere questo senso di passione. Chi ama il Palermo lo ama in ogni caso: da sindaco da presidente o da giocatore. mi piace ricorda il senso di appartenenza dei tifosi che negli ultimi giorni hanno dimostrato tanto rinunciando a quello che gli spettava ossia al rimborso degli abbonamenti. Grazie anche agli sponsor che stanno rinunciando a quello che gli era diritto. Mi piacerebbe parlare anche degli calciatori che nell'immaginario collettivo sono visti come viziati, non è questo il caso. Ragazzi che guadagnavano non troppo hanno voluto rinunciare al premio promozione, hanno tutti condiviso che fosse giusto dare questo contributo lasciando questo premio alla società e parte in beneficenza. Questo va oltre la promozione, quello che è avvenuto qui è qualcosa di unico e raro direi irripetibile. Siamo orgogliosi e siamo entrati nella storia di questa città, a fine luglio non avevamo le chiavi dello stadio e neanche un giocatore. L'ad Sagramola ha creato da zero e dato lavoro a cinque degli ex dipendenti dell'US CITTà di Palermo e oggi possiamo confermare che ne tornerà un sesto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA