Parola a Dario Mirri.
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Palermo, Mirri risponde: “Non sono due giocatori che possono risolvere i tanti problemi. Catania in C da cinque anni”
Parla Dario Mirri: il presidente del Palermo risponde alle domande di tifosi e giornalisti
In una fase estremamente complessa del percorso del nuovo Palermo targato Hera Hora, il presidente del club rosanero ed azionista di maggioranza della società controllante decide di provare a chiarire in prima persona dubbi, incognite e perplessità da parte dei tifosi tramite un confronto con gli operatori specializzati dell’informazione. Di seguito, le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Palermo, Dario Mirri, ospite del format “La Partita sul 13”.
"Quello che abbiamo detto lo abbiamo sempre fatto, se in origine abbiamo progettato qualcosa oggi si sta realizzando. Il tema dei rinforzi: uno o due giocatori non potrebbero risolvere quello che abbiamo visto tutti e non ci ha fatto per nulla piacere. I primi di novembre non ero contento nonostante le vittorie, il tema del calciomercato appassiona i tifosi ma credo che i problemi siano oltre i soli giocatori. Credo sia più giusto parlare non solo dei rinforzi. Mercato? Abbiamo giocato 18 partite, in queste gare abbiamo visto sia una squadra che ha giocato bene sia male, non abbiamo ancora compreso quale sia il vero Palermo. È la squadra che ha pareggiato in 9 a Catanzaro e impattato con soli 10 uomini di movimento contro il Catania oppure quella di Bisceglie o della sfida contro il Francavilla. Questa società è pronta a migliorarsi, non credo che possa banalizzare dicendo che ci serva un attaccante che faccia gol o un difensore che salvi i gol, sarebbe troppo semplicistico. C'è stato un confronto? Partiamo sicuramente da errori che sono stati commessi a tutti i livelli. A Bisceglie ricordo che siamo stati presi a pallonate da una squadra che si era riunita 15 giorni prima, siamo andati lì con un charter da 22 mila euro e ci siamo anche presi il Covid inspiegabilmente. Ad oggi i nostri giocatori sono di categoria superiore e devono trovare il giusto equilibrio. La difficoltà è costruire, sono passati sei mesi da quando siamo tornati tra i professionisti. Il Catania è cinque anni che è in C, i tifosi etnei allora che dovrebbero fare? Abbiamo voluto fortemente sostenere il Palermo perchè intanto un'impresa del cuore, sono convinto che ha tutte le carte in regola per poter stare in A. Ha delle potenzialità importanti e sono convinto di questo. Difficile fare presidente del Palermo? Tutto fa parte dei tifosi, quelli veri sono coloro che restano nonostante i risultati. Non mi sono pentito e sapevo che sarebbe stato difficile".
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