"L'interesse di tutti è risolvere la grana il più presto possibile".
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Palermo, Mirri pronto a rilevare le quote di Di Piazza: nuove voci su un ritorno di fiamma di Alcott e di un gruppo straniero. I dettagli
Il club rosanero deve fare i conti con le dimissioni da vicepreside dell'immobiliarista italo-americano, in vendita il 40% della società
Apre così l'edizione odierna de La Repubblica parlando della rottura tra il presidente del Palermo, Dario Mirri, proprietario del 60% delle quote del club rosanero, e il suo socio, Tony Di Piazza, che possiede il 40% della società di viale del Fante. L'annuncio è arrivato l'altro ieri, attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale, in cui venivano rese pubbliche tutte le risultanze del consiglio di amministrazione.
Nonostante la situazione tra i due proprietari del Palermo non sia più così tranquilla, il futuro del club non è però a rischio. Di Piazza si è dimesso dalla carica di vicepreside, restando nel board come consigliere, ma ha anche annunciato di voler mettere in vendita la propria quota parte, ma fin quando non verrà trovato un nuvoletti l'acquirente dovrà rispettare gli impegni presi questa estate: "Le dimissioni non avranno alcuna ripercussione operativa sulla società", si legge nel comunicato.
"Di Piazza in questo momento è debitore verso il Palermo per avere versato, come per altro previsto dalle norme, solamente il venticinque percento del capitale sottoscritto: significa che Tony Di Piazza in questo momento si è impegnato a versare sei milioni di euro, ma di fatto ne ha messi nelle casse del club solamente 1,5 rimanendo ancora debitore di 4,5 milioni di euro nei confronti della società", scrive il quotidiano.
Difficile, an he in base a ciò che ha scritto sui social Di Piazza, pensare ad una riconciliazione tra i due, dopo i tentativi già fatti ed andati invano da parte dello stesso Mirri di far ricredere l'immobiliarista italo-americano. Le divergenze di vedute nel corso di questi mesi sono state parecchie: "Il Palermo, adesso, ha tutto l'interesse ad inabissare il livello dello scontro. Replicare ufficialmente alle accuse non è interesse né del presidente Dario Mirri, né dell'amministratore delegato Rinaldo Sagramola".
Vendere le quote di una società al 40% non sarà facile per Di Piazza, che si sta già muovendo in questo senso. L'estrema soluzione potrebbe essere quella che Mirri rilevi l'intera società e il numero uno del club di viale del Fante sarebbe anche disposto a farlo: "All'orizzonte, al momento, non si vedono altri potenziali acquirenti e il Palermo smentisce di avere ricevuto offerte per parte o per l'intero pacchetto azionario della società, nonostante circolino voci su un ritorno di fiamma del gruppo Alcott, che aveva manifestato l'interesse a rilevare il titolo sportivo l'estate scorsa, e anche di un gruppo straniero", conclude il quotidiano.
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