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Palermo, Mirri: “Eredità e responsabilità, come una missione. Cosa è cambiato in un anno ? Rispondo così”

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Palermo, Dario Mirri

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"Eredità e responsabilità, per me il Palermo è come una missione".

Esordisce così il presidente del PalermoDario Mirri, che intervenuto ai microfoni de 'Il Corriere dello Sport', ha ripercorso le tappe più importanti del suo primo anno di presidenza, svelando le emozioni provate al momento della vittoria del bando: "Quel giorno mi sono svegliato presto e sono andato a correre, da solo, senza cellulare.Notte prima del bando? Nonostante le voci non riuscivo ad essere ottimista".

"Dal primo momento hanno convissuto in me due anime - ha proseguito -, il sogno e la responsabilità: nasco tifoso, so che Palermo rappresenta un valore importante per milioni di persone, anche chi in città tiene ad altre squadre. Ma una volta vinto il bando mi sentivo preparato. Da tifoso e imprenditore guardavo le azioni dei presidenti chiedendomi: cosa farei io al loro posto? Da quel 24 luglio potevo metterlo in pratica".

Tanti i sogni e gli obiettivi che Mirri nutre per una piazza tanto calda quanto importante come quella rosanero: "Un anno dopo cosa è cambiato? L’emozione è rafforzata. Come con i figli, l’affetto muta e aumenta. La società sta crescendo meglio di quanto immaginassi, e ho la consapevolezza che le chance sono migliori di un anno fa. Vivo questo ruolo come una missione, voglio avviare un percorso non solo sportivo in cui le parole chiave sono reputazione ed eredità. So bene che sarò misurato in base ai risultati, ma credo fermamente nel progetto di una società che veicoli messaggi positivi. Utopia? Io ritengo il calcio un mondo di imprenditori dove la sostenibilità è possibile. Si può costruire un’azienda capace di reggere. Lotito e Percassi ad altissimi livelli senza grandi disponibilità lo dimostrano".