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Palermo, Lucera come Schillaci: il ragazzo del Cep la nuova stella rosanero. Scurto: “Può diventare un’arma in più”

Il giovane palermitano con una gran giocata ha deciso il match d'esordio dei rosanero contro il Marsala

Mediagol92

"Se entri e spacchi la partita all’esordio, potresti essere anche un predestinato. Se poi sei nato al Cep come Totò Schillaci è un altro indizio che può portare a una prova".

Apre così l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport parlando della favola di Raimondo Lucera. Il giovane calciatore palermitano ha deciso con una giocata il match dei rosanero contro il Marsala, prima gara ufficiale del campionato di Serie D. Classe 2000, velocità, rapidità d'esecuzione e spiccata abilità nel dribbling: queste le migliori doti di Lucera. Un palermitano che segna al debutto, stesso percorso fatto da Tanino Troja, Gaetano Vasari e Giovanni Tedesco. Il primo andò a segno contro il Trani alla prima giornata di Serie B (13 settembre 1964), mentre gli altri due sono andati in gol nella prima gara interna Vasari siglò una doppietta contro il Parma in Coppa Italia, il 31 agosto del 1995, infine Tedesco scrisse il suo nome nel tabellino contro Lazio, l’8 febbraio del 2006.

Lucera sembra un predestinato. I primi passi li muove alla Vis Palermo, squadra da dove Baccin e Porchia decidono di portarlo in rosanero. La scorsa stagione con la Primavera del Palermo è una delle sorprese, ma il suo approdo nel nuovo club rosanero avviene quasi per caso. Lucera aveva praticamente già trovato l'accordo col Rende ma, complice un piccolo intervento, la trattativa non va in porto, col classe 2000 che successivamente si lega al nuovo Palermo.

"Raimondo è un ragazzo splendido, solare, con delle caratteristiche importanti in tema di esplosività e velocità– dice Sandro Porchia, ex responsabile del settore giovanile rosanero -. In questi anni è cresciuto tantissimo dal punto di vista tecnico. Gli mancava un po’ di concretezza. Credo che potrà essere una rivelazione degli Under, lui, inoltre, è palermitano come Mendola e Ambro, altri due ragazzi cresciuti nel vivaio, che faranno molto bene".

Chi lo conosce bene è anche Giuseppe Scurto, ex allenatore della Primavera del Palermo: "Non è stata una sorpresa vederlo decidere il match di Marsala, diventa ancora più pericoloso quando subentra, per la rapidità e l’abilità nell’uno contro uno. Nei secondi tempi, quando le squadre si allungano, trova quegli spazi che per il suo modo di giocare lo rendono determinante. La scorsa stagione l’ho fatto partire spesso dall’inizio, ma è stato anche molto più importante da subentrato. Sarà un giocatore molto utile al Palermo, perché è reduce da due campionati con la Primavera da protagonista, può diventare un’arma in più per i rosanero".

Infine Scurto si è soffermato sulla posizione in campo che predilige il giovane attaccante rosanero: "É più un attaccante esterno che vuole la palla addosso per poi puntare l’uomo, in posizione più centrale può trovare qualche difficoltà con più densità di giocatori, la sua caratteristiche è andare in dribbling".