La Serie C dal sapore semi-professionista non piace al Palermo
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Palermo, l’ipotesi Serie C semi-professionistica preoccupa il club rosanero
Oggi il consiglio federale discuterà il futuro dei campionati a fronte dell'emergenza Coronavirus: il Palermo valuta eventuali conseguenze sulla Serie C
L'edizione odierna del Corriere dello Sport apre così, dedicando spazio alla situazione relativa al Palermo, che si trova in bilico tra il campionato di Serie D e il ritorno tra i professionisti. Quel che è certo, e che il consiglio federale odierno ufficializzerà con ogni probabilità, è che le squadre dilettantistiche, a causa dell'emergenza Coronavirus, non torneranno in campo. Il club del duo Mirri-Di Piazza, in testa alla classifica del Girone I a +7 sulla seconda, può però credere con ottimismo nella promozione. Venerdì la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe infatti ratificare il salto di categoria.
Un punto interrogativo, tuttavia, riguarda una possibile rivoluzione nel format della Serie C. Nei giorni scorsi, infatti, si è discusso di una riduzione del numero delle squadre da cento a sessanta. Il campionato, infatti, verrebbe ridotto a "semiprofessionistico" con 3 gironi da venti squadre, mentre la Serie B diventerebbe a due gironi, anch'essi da venti squadre. Un'ipotesi che, secondo quanto riporta il noto quotidiano, non sarebbe apprezzata dal club siciliano. "Nell'entourage rosanero - si legge - sale una certa apprensione (per non parlare di vero e proprio nervosismo) per le possibili conseguenze che potrebbero incidere sul futuro del club e sul campionato da disputare".
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