Rosario Pergolizzi è entrato di diritto nella storia del Palermo.
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Palermo, l’ex Pergolizzi: “Sapevo che sarei stato di passaggio. Lucca e Silipo? Ricordo che mi fischiarono”
Rosario Pergolizzi è entrato di diritto nella storia del Palermo
Il tecnico palermitano nella scorsa stagione sebbene il campionato sia stato stoppato a inizio marzo, ha trionfato tra i dilettanti vincendo il girone e conquistando di conseguenza la promozione in Serie C. L'allenatore siciliano può vantare un particolare record ossia quello di aver vinto due campionato con il Palermo: uno con la Primavera nel 2008 e uno proprio nella stagione 2019/20. Lo stesso mister Pergolizzi, nel corso dell'intervista concessa all'edizione odierna de 'Il Giornale di Sicilia', ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. Eccone uno stralcio.
"Sapevo che ero di passaggio, accettai perché non potevo dire di no, non mi ero fatto illusioni ma è stata una bella esperienza. Sapevo quanto era importante e mi sono isolato. Non ho avvertito la pressione dell’ambiente, non ho guardato in faccia nessuno come se combattessi una guerra. Avevo però capito che il Palermo voleva Boscaglia, lo seguiva, già parlavano. C’era una specie di innamoramento che mi tagliava fuori. E poi forse il pubblico per la C si aspettava un nome più affermato. Il progetto era partito con me e lo avrei portato avanti con grande entusiasmo. Forse nella costruzione della nuova squadra avrei tenuto più giocatori dello scorso anno. Stagione del Palermo? Certe volte mi sembra che in questa squadra convivano due anime, due gruppi. Quello dello scorso anno e i nuovi arrivati. Lucca e Silipo? Sono due giocatori in cui credo. Li feci debuttare lo scorso anno col Biancavilla e in molti mi fischiarono. Poi segnarono entrambi. Lucca è una forza della natura, mi ricorda Favilli che avevo ad Ascoli. Non si ferma davanti a nulla ma deve migliorare caratterialmente. Adesso credo si sia inserito, i suoi gol lo hanno fatto accettare dal gruppo. Ha capito che certi suoi atteggiamenti non lo rendevano simpatico. Silipo deve trovare la sua posizione in campo, non può giocare lontano dalla porta avversaria. Non gli si può chiedere la fase difensiva, nella Primavera della Roma giocava da centravanti arretrato".
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