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Palermo, l’enigma Arkus Network e quel tormentone divenuto incubo: “Mi vede preoccupato?”

La parabola rovinosa di Arkus Network in qualità di azionista unico e gruppo proprietario del club rosanero tra promesse, astruse evoluzioni dialettiche, presunte truffe e oggettive inadempienze sul piano delle normative federali. Tifosi...

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Di Massimiliano Radicini.

"Lei mi vede preoccupato?", questo il tormentone legato ad una ormai celebre intervista concessa da Salvatore Tuttolomondo, direttore finanziario di Arkus Network, proprio ai nostri microfoni. "Assolutamente no", la pronta risposta del cronista. Un dialogo  che la figura centrale dell'attuale proprietà del club rosanero concluse con un lapidario "Non devo aggiungere altro". Eppure di cose da dire, aggiungere, precisare e su cui interrogarsi ce ne sarebbero molte. Elementi molteplici  in ragione dei quali essere molto preoccupati, visto che ad oggi il Palermo non è iscritto al prossimo campionato di Serie B. Esclusione prevedibile, dolorosa e fisiologica, legittimata dall'inesorabile legge dei fatti, oggettivi e concreti, per i quali il dominus di Arkus Networkha sempre asserito di voler essere giudicato. Al cospetto delle voragini, formali e sostanziali, presenti nella documentazione presentata dal club rosanero a Covisoc alla Lega B qualsiasi astrusa ed accorata argomentazione a tutela e sostegno della conformità dell'operato del club alle normative federali sembra fine a se stessa, comunque destinata a dissolversi.

Il faldone contenente la richiesta di iscrizione è risultato all'atto della dovute verifiche fortemente lacunoso e deficitario. Nessuna fideiussione da 800 mila euro nelle modalità e nei termini stabiliti da regolamento, né alcuna inconfutabile evidenza del trimestre di stipendi pagato ai calciatori, niente saldo dei 500 mila euro di ammenda scaturita a seguito della decisione della Corte Federale d'Appello per il caso relativo ai presunti illeciti amministrativi ascrivibili alla precedente gestione. Tre condizioni di palese violazione delle normative che strutturano il manuale per l'ottenimento della licenza nazionale che non consentono alla Lega B di tenere conto e reputare idonea la domanda del Palermo Calcio.

Tre fatti inconfutabili che "condannano" la proprietà rosanero agli occhi degli organi federali e gran parte dell'opinione pubblica. Il Palermo targato Arkus Network, detrattori o no, complottisti o no, adesso vede il baratro ad occhi aperti, anzi apertissimi. Ieri sera è arrivato il secco "no" della Covisoc in merito alla domanda di iscrizione, verdetto che difficilmente potrà esser ribaltato in sede di ricorso, visto che la domanda può solamente essere bonificata e rettificata da eventuali vizi di forma ma non integrata.

Eppure i propositi iniziali sembravano far ben sperare. Dopo un iniziale scetticismo, Arkus Network, anche grazie alla grandissima capacità oratoria di Tuttolomondo, era riuscita a crearsi una discreta credibilità in città tra tifosi e gente comune che pian piano si stava lasciando coinvolgere nell'intricata trama delle vicende che si andavano susseguendo.

Spartiacque dell'intera enigmatica e controversa situazione è stata la "drammatica" serata del 24 giugno, data ultima per completare ,definire e  presentare la domanda di iscrizione e, brevi manu o no, il Palermo non era in possesso della fideiussione da integrare alla pratica. Le rassicurazioni di Tuttolomondo e la Pec inviata alle 23.59 hanno attenuato solo leggermente la paura che albergava nei cuori dei tifosi. Paure e timori che però sono divenuti realtà nella giornata successiva, quando è emersa la notizia della presunta truffa subita dalla società di viale del Fante da parte di un broker che avrebbe dovuto "mediare" tra il club e la società bulgara Lev Ins.

Da lì in poi una sfilza di comunicati, Pec e videomessaggi utili ad aumentare solamente la rabbia e il rammarico della gente che a questo punto inizia a dubitare fortemente, per usare un eufemismo, in merito a consistenza e veridicità di tutte le parole precedentemente espresse dal gruppo e, in modo particolare, da Salvatore Tuttolomondo. Sul web impazza con frenetica viralità una serie di video oggetto di massiccia condivisione dove vi è il direttore finanziario del gruppo che si occupa di turismo. "Lei mi vede preoccupato?" sembra la nuova hit primavera-estate. Lui sarà anche tranquillo, ma i tifosi del Palermo no. La domanda sorge spontanea: "Zio Totò (appellativo che i tifosi hanno dato a Tuttolomondo), perché?"