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Palermo, le verità di Accardi: “Di Piazza? Non è lui il problema, ma chi sfrutta i suoi soldi”

Le parole dell'agente Fifa palermitano in merito alla querelle in seno al club tra Mirri e Di Piazza

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Beppe Accardi commenta la querelle societaria in casa Palermo tra Tony Di Piazza e Dario Mirri.

Il noto agente palermitano, nel corso dell'intervista concessa a itasportpress.it, ha detto la sua in merito alla scelta dell'imprenditore italo-americano cedere le proprie quote del club in seguito alle divergenze  di vedute con l'azionista di maggioranza.

"Il Palermo in Serie C dovrà fare una squadra con dei giocatori che abbiano esperienza nel campionato, per provare a raggiungere la promozione. Il Palermo ha un direttore sportivo bravo, quindi questo è l’ultimo dei problemi. Di Piazza? Non è Di Piazza il problema del Palermo, ma gli altri che sfruttano i soldi di Tony Di Piazza. Chi mette il 40% di soldi in una Società e non può avere nemmeno il diritto di dire la sua? Tutti quelli che parlano e gli vanno contro, vorrei che fossero al posto di Di Piazza e vorrei vedere come ragionerebbero. Stiamo parlando del 40% e non del 5%, con soldi interamente versati". 

Il procuratore si è inoltre espresso sul momento d'oro vissuto dall'Atalanta di Percassi focalizzando le differenze tra il club orobico ed il Palermo dei fasti  dell'era Zamparini.

"Ha creato un pool di persone che lavorassero tutte nella stessa direzione. E’ fisiologico che avendo una società con le giuste sinergie venisse fuori una società che fa divertire tutti. Non c’è confronto col Palermo di Zamparini, sono due storie e momenti diversi. Il Palermo di Zamparini aveva tre nazionali italiani che hanno fatto parte di quella famosa Nazionale che ha vinto i Mondiali. Questa Atalanta è una squadra che è molto legata all’allenatore, quel Palermo era una squadra con giocatori di qualità molto importanti, che si sono visti poi nelle loro carriere dopo il Palermo".