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Palermo, Langella: “Pronto a fare la scalata con i rosanero, ho le idee chiare sul futuro. Staffetta con Kraja? Rispondo così”

Le dichiarazioni rilasciate dal numero 33 rosanero, Christian Langella: "Palermo e Bari molto simili, meritano di tornare fra i grandi"

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"Ci sono molte similitudini fra Bari e Palermo, due piazze importanti che hanno avuto un fallimento, chiamate a ripartire subito per tornare fra i grandi".

Parola di Christian Langella. Ha esordito così la mezzala classe 2000 nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de 'La Repubblica (ed.Palermo)'. Nonostante la sua giovane età, il numero 33 rosanero, che vanta già un debutto in Serie C e un campionato vinto con il Bari in Serie D prima di puntare al bis con la maglia del Palermo in questa stagione, è un giovanissimo veterano della Lega Nazionali Dilettanti: "A Pisa ho fatto l' esordio in C a 17 anni, l' anno dopo avrei rischiato di trovare poco spazio e ho deciso di andare a Bari. Lì tutto è andato bene e abbiamo vinto il campionato. Quest'anno ha chiamato il Palermo e mi sono detto che sarebbe stata una bella opportunità da sfruttare. È stata una scelta voluta, non un passo indietro. Ero in ritiro con il Pisa, che è ancora la proprietaria del mio cartellino, quando mi è arrivata la telefonata dal Palermo mi sono detto "andiamo". Mi piacerebbe riuscire a fare la scalata con il Palermo, ma ci penseremo a fine campionato. Penso a crescere e giocare il più possibile, a fare bene e vincere il campionato".

La staffetta con Erdis Kraja non preoccupa Langella, che vive il continuo "ballottaggio" con molta serenità e trasparenza, complice anche il rapporto di amicizia che lo lega al centrocampista italo albanese: "Siamo sereni, alla fine è una sfida che ci fa crescere. L' allenatore fa le scelte e chi gioca fa il suo meglio. Siamo amici, scherziamo. Gli altri ci prendono un po' in giro, ma siamo quasi sempre insieme, ceniamo insieme, la viviamo bene".

Appena diciannove anni e mezzo, ma Langella, ha già le idee chiare, anzi chiarissime, sul suo futuro: "Potrei fare il dirigente sportivo o l'allenatore. Ma per il momento penso a giocare e che è meglio avere un salvagente, il classico pezzo di carta. Nel calcio non si sa mai, alla fine è meglio crearsi una seconda opzione".