La prova più grande l'ha già superata: fuggire dalla sua terra per trovare una speranza, rincorrere un sogno. Adesso si gioca la chance che può cambiargli per sempre la vita: strappare un contratto al Palermo per lanciarsi verso il calcio che conta
serie d
Palermo, la traversata di Marong: è arrivato da migrante e adesso vuole prendersi i rosanero
Sbarcato due anni fa dal Gambia, si è poi fatto notare alla Parmonval: adesso è in prova nel ritiro del "nuovo Palermo" ma ha già stupito tutti
Con queste parole l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport introduce il racconto della sofferta storia di Bubacarr Marong, caratterizzata da stenti e tormenti nella sua terra natia, l'Africa, da dove è stato costretto a scappare per cercare una condizione di vita migliore. La povertà lo ha infatti obbligato a lavorare fin da piccolo in una sorta di magazzino ma tutto ciò è ormai alle spalle.
Tre anni fa Buba ha lasciato Sanchaba in Gambia, dove ancora vive la madre assieme ai fratelli, per iniziare un lungo viaggio fino al Mediterraneo, mare in cui il suo destino si è unito a quello di altre centinaia di africani che hanno affidato le loro esistenze ai barconi utilizzati per attraversare il Canale di Sicilia, traversata che con coraggio Marong è riuscito a compiere, trovando infine riparo in un centro d'accoglienza in provincia di Palermo:
"É lì che qualcuno lo nota, tra una partitella e l'altra con i ragazzi ospiti dalla comunità. Non è uno qualsiasi, perché Salvatore Tedesco, il calcio lo mastica fin da bambino. Il fratello più grande di Giovanni e Giacomo lavora lì, lo vede ogni giorno e gli scatta una scintilla, perché il ragazzo del 2000 lascia intravedere delle qualità. Tedesco allora gli organizza un provino alla scuola calcio Ribolla. Buba stupisce tutti, soprattutto l'allenatore, Paolo Calafiore che lo vorrebbe tesserare subito, ma non si può, ha 17 anni e ci sono problemi con i documenti per la cittadinanza. Marong resta sei mesi ad allenarsi al Ribolla, in molti lo notano tra gli addetti ai lavori".
Calafiore, oltre ad allenarlo, diventa quasi una sorta di padre putativo per lui e l'anno seguente, una volta diventato maggiorenne, porta Buba con sé alla Parmonval in Eccellenza. Nel corso del campionato scorso Marong (al suo primo anno da tesserato federale) si impone come titolare fisso nella difesa a tre studiata dal tecnico palermitano, agendo da centrale di destra, ed è in questo ruolo che si mette in mostra con una personalità inaspettata, collezionando ben ventinove presenze:
"Un exploit che lo mette al centro dei riflettori della categoria. A fine stagione è una pioggia di offerte in Serie D, perché Buba si è fatto apprezzare anche per la sua duttilità, marcatore, terzino, all'occorrenza anche centrocampista davanti alla difesa. All'orizzonte, però, c'è il Palermo che riparte proprio dai dilettanti. Un'opportunità da non farsi scappare, il club è alla ricerca degli Under obbligatori in campionato, Marong è un profilo adatto. Allora ecco la proposta di andare in ritiro in prova".
Nel frattempo, nell'ultimo anno, Marong si è trasferito nel Centro Astalli (che cura l'inserimento nel mondo del lavoro degli immigrati) e a maggio avrebbe dovuto lasciarlo iniziando quindi una prima occupazione, ma Calafiore si muove sin da subito per chiedere una deroga fino a settembre, poiché il lavoro principale di Buba potrebbe essere proprio quello del calciatore. In ritiro a Petralia Sottana, con la casacca del "nuovo Palermo" taragato Hera Hora, Buba si sta giocando una buona fetta del proprio futuro:
"Pergolizzi lo sta valutando, ma gli sta anche insegnando. A ogni esercitazione tattica ha una parola da spendere per Buba, lo esorta, lo corregge, lo sprona, ma sempre con il fare di chi pensa di avere davanti un giovane di prospettiva. Buba, dal canto suo, lavora in silenzio, non parla tanto, è introverso, ma tutto quello che ha dentro lo mette sul campo, con agonismo e abnegazione. Il resto lo fanno i suoi compagni che lo hanno accolto con grande affetto. Buba ha tempo sino al termine del ritiro per trasformare il suo sogno in realtà e la sensazione è che sia sulla buona strada".
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