Il Palermo in chiave offensiva ha potenzialmente diverse frecce al suo arco.
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Palermo, inizia a girare la giostra del gol: bomber, assist e palle inattive, come segna la squadra di Boscaglia?
Peculiarità e margini di crescita del reparto offensivo del Palermo
La sterilità mostrata dalla compagine rosanero in termini realizzativa nel primissimo scorcio di torneo aveva destato non poche perplessità.
Tre gare, zero reti siglate. Era questo lo score sconfortante che, nelle prime uscite ufficiali in campionato, non aveva certamente fatto fare salti di gioia al tecnico Roberto Boscaglia. Un digiuno interrotto solamente dalla rete siglata da Luperini contro il Bisceglie, firma tra l'altro non sufficiente ad evitare una cocente sconfitta contro la formazione guidata da Giovanni Bucaro.
Un Palermo pesante, nella testa e nelle gambe, quello sceso in campo nelle prime settimane. Condizione atletica allo stadio embrionale, automatismi e connessioni tra i reparti ancora da rodare, diversi nuovi tasselli ancora da incastonare appieno nel mosaico composto dal binomio dirigenziale Sagramola-Castagnini per Roberto Boscaglia. Il cambio di rotta in relazione a filosofia calcistica e dispositivo tattico ha certamente generato un processo di apprendimento più lento ed articolato per un gruppo formato da diversi calciatori giunti in Sicilia a preparazione estiva praticamente conclusa. Un processo complicato ulteriormente dalla mancata disputa di gare amichevoli solitamente utili per testare affinità, intesa e schemi collettivi. L'apprendistato la formazione rosanero l'ha praticamente svolto in corso d'opera durante il corso del campionato, denotando progressi tangibili e costanti a partire dall'epica rimonta a Catanzaro in doppia inferiorità numerica.
Dopo un inizio particolarmente difficile, come già sottolineato, sono affiorati i più evidenti punti di forza di una squadra che adesso sviluppa una considerevole mole di gioco e riesce con regolarità a trovare la via della rete. Non solo il contributo realizzativo di Saraniti, due segnature all'attivo con modalità piuttosto simili, ma anche quello dei componenti del tridente offensivo. Incornata in sospensione sul cross dal fondo di Kanoute al "RomeoMenti", frustata aerea su parabola ben calibrata da Almici dalla trequarti contro la Paganese.
In particolare, lo sfogo della manovra in ampiezza è ad oggi uno dei tratti maggiormente caratterizzanti della manovra del Palermo di Boscaglia.
In sede di spinta e assist sfornati dalle corsie, la catena di destra sta sempre più facendo la differenza.
Molti dei gol siglati dai rosanero hanno, infatti, la medesima genesi per quanto concerne costruzione e confezionamento dell'assist. La premiata ditta Kanoute e Almici spicca nella speciale classifica degli autori dell'ultimo passaggio, l'ex Hellas Verona e il numero venti rosanero dialogano e si sovrappongono con tempi e modalità ideali, creando spesso le premesse della pericolosità in zona gol.
La vittoria interna dei rosa contro la Paganese è stata davvero emblematica in quest'ottica: i gol di Rauti e Saraniti, decisivi per la conquista dei primi tre punti, al Barbera nascono dagli assist firmati dall'attaccante di origine senegalese e dal terzino ex Pordenone.
A Catanzaro è stata una palla inattiva, brillantemente eseguita da Almici a propiziare l'autorete di Evacuo che ha siglato il pareggio della squadra rosanero. La rete del Palermo nel derby di Sicilia contro il Catania, è stata realizzata in seguito ad una situazione da palla inattiva.
Il tiro a botta sicura di Kanoute, dopo una prima respinta dell'estremo difensore etneo su Saraniti, è comunque frutto di un corner battuto in maniera esemplare da parte di Almici. Un apporto significativo in termini di intraprendenza e prolificità, probabilmente, manca ancora dalla zona centrale del campo. Eccezion fatta per Luperini, dotato di fisicità e buoni tempi di inserimento, i centrocampisti di Boscaglia non sono ancora riusciti a trovare la via della rete, anche se nell'ultima sfida contro il Potenza qualche tentativo apprezzabile si è intravisto in questo senso. Contro compagini ermetiche e particolarmente compatte e schiacciate in fase difensiva, le conclusioni dalla media-lunga distanza possono costituire un'opzione utile ed efficace in ambito realizzativo. Un paio di giocate di Odjer viste contro il Potenza avrebbero certamente meritato miglior sorte, due le bordate dell'ex Trapani da circa venti metri, la prima ha lambito la traversa, la seconda ha chiamato il portiere lucano Marcone ad una delle tante prodezze di giornata. Un contributo fondamentale in zona gol può arrivare in prospettiva anche dagli aculei del tridente, in particolar modo quelli, come Floriano e Silipo, schierati sulla corsia opposta al piede forte. Collocazione strategica, proprio per consentire all'ex Bari ed al gioiello della Roma di convergere dall'esterno verso l'interno del campo e concludere con il piede calcisticamente preferito. . Giocata già sciorinata da entrambi proprio nel corso della gara contro il Potenza e neutralizzata dal portiere ospite con interventi degni di rilievo. Valente è per caratteristiche più propenso a puntare l'uomo ed a prendere il fondo per il cross, anche se l'ex Carrarese non disdegna i tagli interni sull'imbucata del centrocampista.
La fisicità di Lorenzo Luccain the box può certamente rappresentare una risorsa importante per Boscaglia in determinate contingenze, in subordine a momento del match e tipologia dell'avversario. Il Palermo inizia finalmente a sciorinare fluidità ed incisività nello sviluppo delle sue trame offensive, attaccando la porta avversaria in modo organico ed eterogeneo e creando numerose occasioni da rete nell'arco dei novanta minuti. Bisognerà crescere sul piano della lucidità e della concretezza in fase di finalizzazione per far sì che i gol realizzati possano tramutarsi in punti pesanti utili a scalare la classifica.
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