La Procura della Repubblica di Caltanissetta indaga per una fuga di notizie che sarebbe avvenuta nell'ambito dell'istanza fallimentare che ha coinvolto negli scorsi mesi il Palermo Calcio.
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Palermo, indagine della Procura di Caltanissetta per fuga di notizie: c’è la proroga, Giammarva e l’istanza fallimentare…
Avviso di proroga per l'ex presidente rosanero Giovanni Giammarva, un avvocato e un giudice: sospettati di informazioni indebite in merito all'istanza di fallimento
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Stando a quanto riportato stamane da Il Giornale di Sicilia, infatti, tale indagine (aperta ad aprile e più precisamente il giorno dopo la conclusione della vicenda relativa all'istanza di fallimento) andrà ancora avanti per via di una proroga che sarebbe stata già notificata all'avvocato civilista Francesco Paolo di Trapani (che ha seguito per conto del club rosaneroproprio la vicenda riguardante il fallimento), al giudice Giuseppe Sidoti (delegato alla trattazione dell'istanza fallimentare) ed all'ex presidente della società siciliana Giovanni Giammarva (per il quale il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta della Procura per l'applicazione della misura d'interdizione allo svolgimento della libera professione). I PM nisseni, inoltre, starebbero indagando anche su altri soggetti ed altre ipotesi di reato non ancora conosciuti.
L'ipotesi di reato principale sarebbe dunque quella di "rivelazione del segreto delle indagini" ma pare che sia ancora tutto da verificare: le indagini della Procura nissena starebbero infatti ruotando attorno ad alcune intercettazioni telefoniche riguardanti il patron del club di Viale del Fante, Maurizio Zamparini, e l'avvocato Di Trapani, il quale, secondo le tesi dell'accusa, avrebbe fornito al patron del club rosaneroampie rassicurazioni sul buon esito dell'iter fallimentare rivelando addirittura il presunto risultato di un colloquio sull'andamento della stessa procedura.
Il limite tra la fuga di notizie e delle più semplici rassicurazioni tra legale e cliente parrebbe essere davvero sottile in questa situazione, ma a far accrescere e probabilmente nascere i sospetti dei PM sarebbero state le dimissioni dell'imprenditore friulano dal Consiglio di Amministrazione del Palermo Calcio avvenute in maniera piuttosto tempestiva lo scorso maggio. Una circostanza che poi si rivelò decisiva per far decadere le esigenze cautelari ed evitare gli arresti domiciliari, su decisione del GIP Fabrizio Anfuso, per il numero uno del club rosa: una scelta (quella delle dimissioni dal CdA) che sarebbe stata fatta dopo una visita in Friuli dell'allora presidente della società siciliana Giovanni Giammarva e dell'avvocato Francesco Pantaleone.
Di Valerio Cracchiolo
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